[27/06/2007] Parchi

Unesco: Galapagos a richio per il turismo, Niokolo-Koba per diga e bracconaggio

LIVORNO. Il Comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco riunito a Christchurch (Nuova Zelanda), ha iscritto le isole Galapagos (Equador) e il parco nazionale di Niokolo-Koba (Senegal) nella lista del patrimonio mondiale in pericolo, chiedendo aiuti ed azioni urgenti per la loro salvaguardia.

Particolare scalpore desta l’inclusione delle Galapagos, che grazie a Darwin sono diventate il luogo simbolo mondiale della biodiversità e dell’evoluzione delle specie, 19 isole situate a circa mille chilometri dalla costa del Sud America, che sono un parco nazionale e una riserva marina e costituiscono un vero e proprio museo e laboratorio ambientale all’aperto.

Le minacce alle Galapagos vengono dall’introduzione di specie invasive, dal turismo e da una crescente immigrazione. Il numero di giornate passate sulle isole dai passeggeri delle navi da crociere è aumentato del 150% negli ultimi 15 anni, l’aumento dei turisti crea occasioni di lavoro ed attira i poveri dall’Equador, che introducono nuove specie vegetali ed animali che entrano in competizione con le specie autoctone. Un ciclo distruttivo che mette in pericolo un sito iscritto nel patrimonio mondiale Unesco nel 1978 e i cui limiti sono stati estesi nel 2001.

Il parco nazionale senegalese di Niokolo-Koba è situato sulle rive del fiume Gambia, è inserito nella Lista del patrimonio mondiale nel 1981, le sue foreste e savane ospitano una grande varietà faunistica, come l’eland gigante (la più grande delle antilopi), scimpanzé, leoni, leopardi, elefanti e numerosi uccelli, rettili e anfibi.

Il Niokolo-Koba è minacciato dal bracconaggio e da un progetto di diga sul Gambia che interromperebbe le inondazioni stagionali, minacciando così le praterie e le zone umide del parco, che sono necessarie alla sopravvivenza della fauna.

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