[25/06/2007] Comunicati

Oms e Apat: in Italia nell´ultimo secolo temperatura più alta di 0.7°C

LIVORNO. Saranno solo ondate di calore e non un’estate torrida come ci spiegano i metereologi, ma le temperature agostane di questo fine giugno danno già i loro frutti. E non sono buoni. Già si registrano le prime vittime tra gli anziani ed anche oggi ci sono malori e segnalazioni al 118. Il termometro al sud non scende dai 40 gradi e i mezzi antincendio sono costretti a mettersi all’opera. In Calabria ed in Sicilia si segnala la situazione più critica.

Dopo gli incendi scoppiati ieri, i boschi hanno ripreso a bruciare questa mattina in Calabria, con le fiamme sostenute dal caldo torrido. Ad essere interessata è soprattutto la provincia di Reggio Calabria, dove nella zona collinare di Motta San Giovanni, a sud di Reggio, cinque ettari di querceto sono già andati distrutti, e le fiamme ne minacciano altri 50. Il coordinamento regionale della Protezione civile ha già chiesto l´intervento di un Canadair.

Ma anche la Sicilia è flagellata dagli incendi, soprattutto nel palermitano, dove le fiamme sono alimentate dallo scirocco e dove un vasto incendio ha interessato anche le autostrade verso Messina e verso Trapani, richiedendo l’intervento di decine di squadre di vigili del fuoco e le pattuglie della polizia stradale impegnate nelle operazioni di spegnimento.

Situazione di allarme anche in Molise, a causa del caldo torrido che dura orami da alcuni giorni, in Puglia, e nel resto delle regioni del sud. Segnali che potrebbero essere solo l’inizio di quanto potrebbe avvenire negli anni prossimi, secondo i dati presentati stamani dall’Oms e Apat.

La temperatura media italiana è aumentata nell´ultimo secolo di 0.7 gradi al nord e 0.9 gradi nel centro e Sud dell´Italia e durante le ultime cinque decadi le precipitazioni sono diminuite del 14% su tutto il territorio nazionale. Ed è atteso un aumento fino a circa 3,5-4 C° entro la fine del secolo. A dirlo è l´Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che ha partecipato come esperto OMS alla stesura del rapporto redatto assieme all´Apat. Dal 1981 al 2004 si è rilevato un aumento del 14% del numero di giornate calde (con temperatura massima superiore a 25° C) a fronte nel periodo 1961/2004, di una riduzione media di circa il 20% dei giorni di gelo (temperatura minima inferiore o uguale a 0 gradi). Sempre secondo l’ Istituto Nazionale è previsto in futuro un aumento delle giornate calde e torride assieme ad una diminuzione del numero delle giornate di gelo. Come un incremento della temperatura dei mari che potrebbe provocare una maggiore crescita di alghe e cianobatteri nei laghi e la migrazione di alcune specie di alghe tossiche in prossimità delle coste italiane.

Sempre più problematico potrebbe poi diventare il problema della siccità e della carenza di approvvigionamento di acqua, di quanto non sia oggi in Puglia, in Basilicata, in Sicilia ed in Sardegna, a causa sia della progressiva e crescente scarsità di risorsa di acqua che del malfunzionamento dei sistemi di gestione.

Causa - ma questo è ormai noto - l’incremento delle emissioni di gas serra, a cui il contributo italiano corrisponde per circa l’11% in Europa e circa il 2% di quelle globali. L’aumento registrato fra il 1990 ed il 2005 in Italia è di circa il 12% e le principali fonti sono le industrie dell´energia (32%) ed il trasporto(26%).

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