[22/06/2007] Comunicati

Martini: «Nessuna autorizzazione a trivellazioni in nessuna parte della Toscana»

LIVORNO. «Non esiste nessuna autorizzazione. E non ci sarà mai alcuna trivellazione». Il presidente della Regione, Claudio Martini, ha organizzato una conferenza stampa persino prima dell’assemblea generale di Confindustria Livorno per cercare di mettere la parola fine alla questione della presunta autorizzazione rilasciata dalla Regione per trivellazioni – volte alla ricerca di idrocarburi – in Toscana. E di cui tutti i media hanno dato notizia.

«Non esiste nessuna autorizzazione – ha detto subito Martini - in quanto prima di tutto la procedura autorizzativa non è compiuta e non si è tenuta la conferenza di servizi finale che deve dare l’autorizzazione. Secondo punto: non esiste nessuna trivellazione autorizzata, non ci sarà mai nessuna autorizzazione ad una trivellazione. Terzo punto: noi abbiamo dato esclusivamente un’intesa su richiesta del governo nazionale, su richiesta del ministero dello sviluppo economico esclusivamente per una fase di ricerca che non prevede nessun intervento invasivo sul territorio. Soltanto ricerche che non prevedono ne carotaggi, né scavi. Nulla, solo una valutazione superficiale. Con il solo scopo di accrescere il patrimonio conoscitivo del nostro sottosuolo perché credo che possa sempre servire. Ma in ogni caso nessuna autorizzazione in nessuna parte della Toscana».

Il presidente ha poi voluto fare ulteriori precisazioni: «Ci sono tre fasi di autorizzazione: la prima si chiama ricerca superficiale, intesa a capire com’è la situazione sotto; poi c’è una seconda fase che non è automaticamente legata che è di ricerche un po’ più approfondite, invasive; la terza fase è quella dell’autorizzazione alla trivellazione. Noi siamo solo all’autorizzazione della prima fase»

Ma, è stato chiesto a Martini, è stata data a questa prima fase un’autorizzazione dalla Regione?
«No, abbiamo rilasciato un’intesa per un’autorizzazione. Che non è stata ancora rilasciata perché il procedimento non si è ancora concluso. Vorrei che fosse chiaro che questa prima fase è solo per accrescere il patrimonio conoscitivo del territorio. Qualora venisse richiesto per alcune questioni di passare alla seconda fase, che è quella sempre di studio, ma un po’ più approfondita, ci vuole una nuova intesa. Non c’è nulla di automatico. Ma per un’eventuale seconda fase noi escludiamo a priori ogni area vincolata e/o paesaggisticamente vincolata».

Il parere della Regione è vincolante?
«Senza l’intesa non si procede. In tutta questa vicenda mi sembra che si sia creato un polverone su una questione che non ha nessun dato di fatto reale. Devo dire poi che sono state dette delle cose inesatte: una, che c’è dentro la Val d’Orcia e Monticchiello e questo non esiste. Due, che siamo già a livello di fare escavazione, e anche questo non esiste».

Ma l’azienda l’intenzione di fare quelle trivellazione ce l’ha e per questo ha chiesto l’autorizzazione a fare intanto gli studi.
«Ma qui nessuno si è preoccupato dell’intenzione dell’azienda. Tutti si sono preoccupati dell’intenzione della Regione. Tutti sono venuti addosso a noi. Lo stesso Asor Rosa, oggi dice sul Correiere della Sera: “Se il governo nazionale avesse saputo avrebbe bloccato tutto e la delibera non sarebbe passata”. Ora si dà il caso che è il governo nazionale che c’ha chiesto l’intesa,. Quindi per favore, Asor Rosa, parla di confusione, ecco io credo che la prima confusione sia una confusione di informazioni. Non ci sono errori di alcun tipo, non c’è da fare alcuna retromarcia. Nulla su cui tornare indietro. L’unico rilievo, su cui mi sento di dire, su come noi abbiamo gestito la vicenda e anche i nostri uffici è che, se la questione che è banale perché non è richiesta nemmeno la Via, quindi senza impatto ambientale, se comunque ce lo avessero un po’ segnalato noi avremmo potuto dire prima di rilasciare l’intesa, le cose che dico ora. E forse saremmo stati, lo riconosco, più efficaci, ma questa è l’unica smagliatura. Ripeto, se nel momento in cui noi avessimo approvato l’intesa ci avessero messo un asterisco accanto, loro o anche l’assessore stesso se avesse potuto cogliere la cosa, io avrei detto: noi rilasciamo l’intesa al governo perché si dia l’autorizzazione su questa prima fase, ma sappiate fin d’ora – rivolto alla ditta – che potete fare pure l’indagine, ma non potrete mai scavare. Oggi lo dico e spero che si chiuda questa disinformata uscita di articolacci».

A Martini è stato poi chiesto il punto sull’autostrada Tirrenica.
«Lavoriamo per fare con il ministro Di Pietro una riunione i primi di luglio che porti alla firma della convenzione. Palumbo ha detto che c’è piena sintonia? Si, c´ho piacere, ma su questa cosa la sintonia non è solo con l’industria. Su questa richiesta sono d’accordo i sindacati, tutte le categorie, il 90% delle istituzioni, gran parte delle popolazioni. Quindi è nell’interesse di tutti»

Pecoraro Scanio anche oggi ha avuto a che ridire contro il progetto off shore e su questa cosa Martini ha voluto fare una puntualizzazione.
«Come si risolve la questione? La questione si risolve solo dentro il governo. Ho parlato ieri con Bersani che è il titolare e mi ha detto che esistono tutte le condizioni per procedere. In questa vicenda non contano le parole, contano i fatti: oggi c’è una procedura che chiede a Olt di produrre un piano definitivo di sicurezza che poi sarà valutato. Tutto il resto sono parole. Se qualche livello amministrativo ha da porre delle questioni, le ponga, ma nella sede giusta che è il confronto tra i ministeri e il titolare di questa vicenda è Bersani».


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