[20/06/2007] Energia

Ecco l´ultima contro l´eolico, l´Udc: «In Mugello disturba l´attività venatoria»

FIRENZE. Il Mugello pare area vocata per lo sfruttamento dell’energia eolica, ma solo alla possibilità che si studi la fattibilità di tale percorso, sorgono dubbi. Questa volta non solo o non tanto per la salvaguardia del paesaggio o per i possibili pericoli per le rotte migratorie dell’avifauna, ma per il disturbo che eventualmente si arrecherebbe all’attività venatoria.

A tranquillizzare gli animi ha pensato l’assessore all’ambiente Luigi Nigi rispondendo in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Paolo Bassetti (Udc): «Riguardo a questi studi – ha spiegato Nigi – rispondo semplicemente che non siamo che ai preliminari. E l’operazione, a cui il collega si riferisce, è una scelta che io ho operato rispetto proprio a come spesso si usano gli studi. Rispetto a tutta la Toscana, l’area del Mugello è la più vocata per quanto riguarda la produzione di energia eolica. Il vento deve tirare in un certo modo e per un certo numero di giorni all’anno è quindi una cosa complicata. Lì c’è il vento giusto e si potrebbe produrre energia elettrica per tutto il Mugello con un avanzo per il resto della Provincia o della Regione. In epoche di energie rinnovabili- conclude Nigi- sapere che si ha una zona particolarmente vocata, arricchisce la nostra Provincia».

Bassetti continua ad avere perplessità specialmente in merito alla dimensione dell’intervento: «Gli abitanti del Mugello e dell’alto Mugello sono preoccupati. E’ positivo che la Provincia cerchi di studiare e di mettere in atto tutte quelle proposte al fine di trovare energie rinnovabili ed energie alternative, ma preoccupa la mole dell’intervento perché si parla di 380 pale al massimo dell’intervento, pale che possono raggiungere un diametro di 100 metri e, se non ricordo male, questi impianti verrebbero sistemati nel territorio di Marradi, si parla di 36 pale, e Borgo San Lorenzo, ecco perché siamo preoccupati. Non esiste solo l’energia eolica come fonte alternativa- conclude Bassetti - esiste il solare termico, c’è il fotovoltaico, non trovo giusto impiantare queste pale in un territorio a vocazione venatoria» (e vai!, ndr).

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