[18/06/2007] Comunicati

Dell´ecologismo e del pacifismo di San Francesco

LIVORNO. San Francesco ecologista e pacifista? Benedetto XVI dice no: Non bisogna fare un uso improprio del carisma francescano, a non sminuire e «mutilare» la figura del santo con letture culturali scorrette ed estranee al cristianesimo. Francesco insomma, non può essere ridotto a un emblema per pacifisti o ecologisti.

Parole che non sono piaciute a Gianpaolo Silvestri, senatore dei Verdi e cattolico, da sempre vicino al movimento pacifista cattolico iniziato da figure come don Milani e padre Balducci. «E’ indubbio che Francesco sia uno degli uomini di chiesa più amati – spiega Silvestri - a causa della rivoluzione interna alla chiesa che ha attuato con il suo Inno alla povertà, che è anche un messaggio d’amore rivolto a tutto il creato».

Il suo Cantico dei cantici «segna di fatto il passaggio dal medioevo alla cultura moderna – prosegue il senatore – dichiara l’amore per il pianeta e vede nel pianeta la figura e la grandezza di Dio. In questo senso quindi il fatto che sia diventato un’icona dell’ambientalismo e del pacifismo è un grande merito e un valore aggiunto per i valori cristiani e per la chiesta stessa».
Secondo Gianpaolo Silvestri quindi non c’è alcun rischio di «mutilare» la figura del santo protettore dell’Italia.
«Non solo non è un rischio – aggiunge - ma è la valorizzazione di una parte non piccola del messaggio evangelico».

Al cattolico-ambientalista-pacifista Gianpaolo Silvestri chiediamo anche un parere su come secondo lui la chiesa sta affrontando le tematiche dell’ambiente, anche perché proprio ieri si è concluso a Firenze il 4° Forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del creato.

«La via della sostenibilità per le amministrazioni locali» era il tema dell’incontro organizzato da Greenaccord, l’associazione culturale formata da giornalisti (e non) di ispirazione cattolica.

«Da molto tempo, in particolare dal Consiglio vaticano II, la chiesa ha cominciato a interrogarsi sulla distruzione del pianeta e sulla salvaguardia ambientale – conclude Silvestri – Purtroppo però assistiamo ancora a posizioni talvolta integraliste e incomprensibili, basta vedere il no al profilattico in Africa di fronte sia all’Aids sia e all’esplosione demografia. Mi auguro che le intenzioni del pontefice vadano nella direzione di trovare il sacro nel quotidiano, difendendo la natura e il creato. Se invece, come temo, le posizioni di Benedetto XVI saranno una regressione alla chiesa della controriforma e costantiniana, allora l’unica speranza è che Dio lo illumini».

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