[09/01/2006] Rifiuti

«Inceneritore Lucart, difficile riaprire il dialogo»

LUCCA. La rivista Gdoweek e Kpmg Advisory hanno assegnato Il premio Ethic Award 2005 al progetto «Grazie EcoLucart, la carta che non taglia gli alberi». L’Ethic Award, giunto premia l’impegno per uno sviluppo sostenibile delle imprese attive nel mercato dei beni di largo consumo, attraverso iniziative a carattere etico, ambientale e sociale. Ma proprio la Cartiera Lucchese, produttrice di «Grazie EcoLucart» con il 100% di carta riciclata, è fortemente criticata da comitati, ambientalisti e dalla stessa Amministrazione Comunale per un progetto di recupero energetico dei fanghi prodotti dal riciclo della carta. Tra i critici anche il Circolo di Legambiente, anche se l’associazione a livello nazionale e regionale pare essere più cauta: «Abbiamo fatto di recente un incontro con EcoLucart – dice Lucia Venturi della segreteria nazionale di Legambiente – al quale hanno partecipato anche altre associazioni ambientaliste, ed abbiamo trovato disponibilità al confronto ed a discutere le varie posizioni. Ma bisogna dire che il sindaco si è opposto fin da subito all´ipotesi proposta da Lucart e che la sua posizione è sostenuta da un agguerrito comitato locale. Noi abbiamo una perplessità: che quella prodotta dall´impianto che si vorrebbe fare venga chiamata ‘energia verde’».
Ma il suo giudizio sull’impianto quale è? «L’impianto di produzione energetica risolverebbe il problema dei fanghi, compresi quelli della disinchiostrazione e di tutti i rifiuti prodotti, ci sarebbe anche la chiusura dell’impianto attuale, sostituito con uno più moderno e con un notevole abbattimento degli inquinanti. Ma si avrebbero anche effetti collaterali sul notevole traffico di camion nella zona che attualmente crea problemi di vivibilità sull´unica strada interessata. Inoltre per produrre energia verrebbero utilizzati anche gli sfalci e i resti del taglio del bosco. Lucart si è resa disponibile a rivedere la ciminiera proposta per diminuirne l´impatto paesaggistico, una delle questioni sollevate da chi si oppone all´impianto. Inoltre fanghi e rifiuti speciali avrebbero un trattamento sicuro, non finirebbero magari in qualche discarica del Meridione».
Insomma, disponibilità dell´azienda, miglioramento della situazione esistente, recupero energetico, smaltimento di rifiuti che presentano non poche problematiche di conferimento, eppure la contrarietà, anche del vostro circolo locale, non diminuisce. «Se sindaco, comitati e Legambiente hanno detto no – conclude Venturi – forse la fase comunicativa non è stata efficace. Quindi dopo, come al solito, diventa difficile recuperare il rapporto con la gente. Comunque, la chiusura mi pare netta, le posizioni ormai fin troppo definite ed è difficile riaprire il dialogo».

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