[14/06/2007] Aria

L’azoto emesso dalle attività umane fertilizza le foreste e fa diminuire la CO2?

LIVORNO. Non sempre l’uomo fa danni, e a volte ci azzecchiamo credendo di farli, almeno a leggere quanto scritto sull’ultimo numero di “Nature” che pubblica uno studio di vaste proporzioni sulle foreste dell’Europa occidentale, svolto da un gruppo internazionale di ricerca finanziato dell’Unione Europea e del Dipartimento dell’energia Usa, avrebbe accertato che le attività antropiche potrebbero avere anche indirette ricadute positive sull’assorbimento di CO2.

Le attività dell’uomo comportano una deposizione al suolo di azoto pari al 5-10% di quello utilizzato in agricoltura e questo si traduce in una fertilizzazione delle zone forestali, con un aumento di assorbimento di anidride carbonica da parte degli alberi. Per i ricercatori a sorprendere è anche il livello piuttosto basso di azoto che basta per determinare un sequestro di CO2 abbastanza elevato.

Lo studio dimostra per la prima volta che il sequestro netto di carbonio nelle foreste boreali e temperate è determinato fortemente dalle immissioni di azoto e che queste rivestono un ruolo molto più importante di altri fattori che influiscono sulle emissioni o il sequestro di CO2, come l’età degli alberi e dei boschi, la deforestazione e gli incendi, le malattie e le infestazioni delle foreste.

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