[11/06/2007] Parchi

Spariscono coralli e mangrovie, in pericolo il turismo dei Caraibi

LIVORNO. Un nuovo studio scientifico della Gsma sulla vita marina nei Caraibi, finanziato dalla compagnia di navi da crociera “Royal Caribbean Cruises”, indica che le specie coralline sono in via di estinzione e questo sta provocando un cambiamento drammatico negli equilibri ecologici del mare.

Secondo lo studio il 10% delle 62 specie di coralli che vivono nei Caraibi, e che finora erano considerate a basso livello di pericolo, come i coralli “corno d’alce”, dovrebbero essere in realtà inclusi nella lista rossa delle specie minacciate dell’Iucn.
«Alcuni degli habitats marini più belli dell’oceano Atlantico hanno finito di esistere in certe aree - ha detto Michael L. Smith, direttore della iniziativa per la biodiversità nel Caribe dell’Iucn – questo è dovuto in gran parte al drammatico aumento delle malattie nei coralli, causato soprattutto da elementi da mettere in relazione con il cambiamento climatico e all’acqua con temperature più alte del normale».

A questo, secondo il rapporto, si aggiungono altre minacce per i coralli e le altre specie marine: l’inquinamento e lo sviluppo costiero, l’aumento della sedimentazione, gli sbalzi termici e gli uragani di maggiore intensità, il cambio delle dinamiche delle varie specie dovuto alla sovrapesca. Per gli scienziati «i Caraibi hanno sopportato uno degli impatti più forti da parte dello sfruttamento degli esseri umani dopo l’epoca di colonizzazione del Continente Americano.

Insieme ai coralli a soffrire di più sono le mangrovie: la loro superficie è diminuita del 42% negli ultimi 25 anni, con 2 delle 8 specie di mangrovie conosciute che sono in via di estinzione e le altre da considerate minacciate. Una situazione molto preoccupante, visto che i mangrovieti proteggono le coste e rappresentano un habitat essenziale per molte specie, anche commercialmente importanti, eppure continua il loro tagli per far spazio allo sviluppo turistico e ad impianti di acquacoltura.

Tuttavia, lo studio fa rilevare che nei Caraibi esistono anche alcune barriere coralline in salute, nelle zone marine protette ben amministrate come il parco marino de Bonaire, nelle Antille Olandesi. L’impatto antropico in queste aree è ridotto, permettendo così la ricrescita dei coralli, ma queste isole di salvezza e bellezza non potranno durare a lungo se non verrà fermato il riscaldamento globale.

«L’industria del turismo del Caribe dipende enormemente dalla bellezza e dalla salute della sua vita marina . spiega Kent Carpenter, direttor di Gmsa – E’ necessario avviare azioni di conservazione marina urgenti e uno sforzo al livello mondiale per fermare i cambiamenti climatici provocati dagli esseri umani e così preservare questo motore economico, essenziale per la regione».

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