[07/06/2007] Parchi

Arezzo, arrivano i rimborsi dell´alluvione del 2004

AREZZO. A distanza di circa due anni e mezzo dall’evento alluvionale che colpì la città, stanno arrivando i primi rimborsi da parte della Regione. Il 29 ottobre 2004 fu una giornata di pioggia eccezionale: una violenta perturbazione colpì una “fetta” di Toscana, larga poche decine di chilometri, nelle province di Grosseto, Siena ed Arezzo.

Nella città della Giostra del Saracino caddero 106 millimetri di pioggia in sole 6 ore, una “bomba d’acqua” si direbbe oggi: «un evento che si verifica una volta ogni due secoli – spiega Giovanni Baldini, dirigente dell’area ambiente del comune di Arezzo- e che causò danni per oltre 1 milione di euro». Le zone maggiormente colpite furono quelle di Giotto e San Marco. La Regione Toscana ha erogato i rimborsi per i cittadini che hanno subito danni e le cui denunce rispondevano ai criteri stabiliti dalla stessa Regione per la concessione. Sono stati rimborsati solo i privati (66 cittadini) ed i danni ai beni immobili. Ad Arezzo stanno quindi per arrivare 200.000 euro e gli uffici comunali stanno già predisponendo i mandati di pagamento.

«Il lavoro di istruttoria per la Regione Toscana non è stato semplice – continua Baldini- abbiamo esaminato ed istruito oltre 230 pratiche senza parlare poi dei sopralluoghi». La Regione Toscana ha rimborsato, nei casi delle domande accettate, il 70% del danno subito. L’esperienza del 2004 è sempre presente nella memoria dei cittadini e dell’amministrazione che ha accelerato lo sforzo nel campo della protezione civile ed in particolare del rischio idraulico. Nell’aprile scorso comune e provincia di Arezzo hanno firmato un protocollo d’intesa che prevede interventi sui torrenti Frassina, Sellina e Gavardello con un investimento rilevante e con lavori programmati tra il 2007 ed il 2008.

Per il comune di Arezzo una priorità è rappresentata dal Castro: gli studi affermano che il torrente ha una portata di 80 metri cubi al secondo mentre si possono verificare, nell’arco massimo di due secoli, portate fino a 132 metri cubi al secondo, con gravissimi rischi di esondazione e quindi di allagamenti in zone densamente popolate della città.

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