[06/06/2007] Acqua

Nasce l’alleanza per l’acqua tra Wwf e Anbi

LIVORNO. In Italia, cittadini, industrie, aziende agricole hanno a disposizione ogni anno circa 50 miliardi di metri cubi d´acqua che vengono gestiti da una ragnatela non sempre efficiente di 15 mila enti. E’ partendo da questo quadro frammentato che il Wwf e l’Associazione nazionale bonifiche ed irrigazioni (Anbi) hanno deciso di «allearsi per realizzare un comune percorso per gestire questa risorsa in modo sostenibile e programmato e richiedere la pianificazione a scala di bacino idrografico. Obiettivo: ridurre la frammentarietà delle competenze e ridare capacità d’azione alle Autorità di Bacino, ora progressivamente delegittimate».

La collaborazione nasce dalla collaborazione tra il Panda ed il Consorzio di bonifica Muzza Bassa Lodigiana che ha salvaguardato ed implementato gli habitat di uccelli, anfibi e pesci in canali, rogge, fossi e i piccoli corsi d’acqua, sfruttandone anche le potenzialità di fitodepurazione per abbassare i livelli di inquinamento e ripristinando gli equilibri idrici in aree che recentemente hanno sofferto sia per gli alluvioni che per la siccità.
La nuova “alleanza per l’acqua” chiede alle istituzioni di impegnarsi su quattro punti: «applicare compiutamente i principi e le norme sanciti dalla direttiva quadro acqua 2000/60/CE, garantendo una reale partecipazione attiva dei soggetti portatori di interesse e dei soggetti rappresentanti degli utenti, ai processi pianificatori e negli organi collegiali; definendo una strategia di azione chiara, coerente ed efficace per recuperare il ritardo accumulato; rilanciare il ruolo delle Autorità di Bacino e/o distrettuali come soggetto centrale per garantire il governo delle acque, per la redazione del Piano di gestione di bacino idrografico oltreché dei piani di bacino e piani stralcio; favorire una efficace integrazione tra le politiche internazionali di gestione e tutela della risorsa idrica, rappresentate dalla direttiva 2000/60/CE e quelle agricole (Pac); eliminare la situazione di incertezza connessa alla preannunciata verifica e revisione del D.Lgs. 152/2006, per la quale auspicano un adeguato coinvolgimento degli organismi rappresentativi dei soggetti interessati alla gestione delle acque ed alla conservazione e tutela del suolo e dei soggetti portatori di interessi diffusi sul territorio».

Wwf e Anbi promoveranno progetti congiunti per la gestione sostenibile della risorsa idrica e per realizzare interventi sperimentali secondo i principi della direttiva Ue sulle Acque, elaborando anche linee guida per le buone pratiche di gestione integrata e polifunzionale delle acque.

«L’acqua è un bene primario, che garantisce la vita dell’uomo e degli ecosistemi – spiega Fulco Pratesi, presidente Wwf Italia - è utilizzata da molti comparti economici a partire dall’agricoltura. Il futuro, condizionato dai cambiamenti climatici, ci obbligherà a ripensare il nostro rapporto con l’acqua e a dirimere i conflitti per la spartizione di questo bene. Oggi si suggella così l’incontro di due realtà, solo apparentemente diverse, impegnate nella ricerca di soluzioni adeguate per la gestione sostenibile dell’acqua e per mitigare i disagi connessi alla crisi idrica che affligge il centro-nord del nostro Paese».

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