[09/01/2006] Urbanistica

Riccardo Conti a Greenreport «La Tav toscana? Un’opera ecologica»

FIRENZE. «Noi in Toscana abbiamo governato bene la questione Tav». In giorni caldi come quelli freddissimi che hanno contrassegnato le contestazione alla Tav della Val di Susa, in Toscana si tirava un sospiro per lo “scampato pericolo”, e per le nostre montagne già sforacchiate dai tunnel. All’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti (nella foto), aggiungiamo un punto di domanda alla frase tanto ricorrente:

Assessore, è vero che “in Toscana abbiamo governato bene la questione Tav”?
«Credo proprio di sì, il modello Toscano ha funzionato alla perfezione. Per un sacco di tempo ci hanno accusato di perdere tempo e invece le oltre 200 assemblee nei paesi del Mugello sono servite a far capire alla gente l’importanza dell’Alta velocità».

Il segreto allora è la comunicazione?
«Non solo, parlare di comunicazione mi pare riduttivo. Noi abbiamo messo in atto una vera e propria campagna di partecipazione: la Tav l’abbiamo portata avanti insieme alla gente del posto. Non è stato facile, sapesse quante offese ho ricevuto. Ma far partecipare la gente e condividere con loro il progetto è l’unico modo per civile per realizzare opere di queste dimensioni».

Non pensa che tutti i soldi investiti per risparmiare 22 minuti fra Firenze e Bologna avrebbero potuto avere destinazioni migliori?
«Prima di tutto non parliamo né di Firenze né di Bologna. Si tratta di una dorsale appenninica che permette all’Italia intera di connettersi con tutte le reti europee. E non è nemmeno secondario il fatto che proprio Firenze si ritrovi al centro di questo grande sistema continentale».

Però il resto della rete ferroviaria toscana presenta più ombre che luci.
«Questo purtroppo è vero e stiamo cercando ulteriori risorse. Ma va anche ricordato che per l’Alta velocità sono arrivati finanziamenti per 6 miliardi di euro. E di questi solo la metà va alla dorsale appenninica. Il resto serve per le fermate metropolitane fiorentine, al centro tecnologico di Pisa, allo sviluppo di soluzioni avanzate. Senza contare che attraverso il tunnel fiorentino abbiamo liberato chilometri e chilometri di rete regionale: praticamente l’Alta velocità ha portato nel resto della Toscana l’Alta capacità. Pensi per esempio al porto di Livorno, che potrà utilizzare la vecchia linea in modo quasi privilegiato».

Prima di arrivare a Firenze però le merci dovranno fare qualche chilometro, e anche piuttosto trafficato, soprattutto dai treni dei pendolari.
«La linea Pisa Firenza funziona abbastanza bene, anche grazie agli investimenti più recenti. Ha solo bisogno di un intervento di by-pass dall’interporto di Guasticce a Pisa».

Un aggettivo per definire la Tav toscana.
«Direi sicuramente che è un’opera di carattere ecologico, e su questo sono d’accordo con i francesi: ci aiuterà a smaltire parecchio traffico».

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