[05/06/2007] Energia

Eolico, l´Anev conquista anche la fiducia di Greenpeace

LIVORNO. Il 15 giugno sarà la prima giornata europea dell’eolico. Promossa dall’Ewea, in Italia l’organizzazione è affidata all’Anev (Associazione nazionale energia del vento) che proporrà una serie di iniziative rivolte a sensibilizzare la popolazione sulle tematiche relative alla produzione elettrica dal vento.

«La necessità di sviluppo delle fonti rinnovabili – dice il presidente Oreste Vigorito - nonché un deciso incremento dei risultati in termini di produzione elettrica fin qui ottenuti sono ormai sotto gli occhi di tutti se si vuole procedere con una politica seria di incentivazione alle fonti rinnovabili».

«L’eolico – prosegue - è una fonte inesauribile, pulita, che non necessita di infrastrutture altamente impattanti, e può consentire al nostro Paese di ridurre in maniera sensibile la dipendenza dall’estero, l’aleatorietà del costo dei combustibili nonché la bilancia commerciale. Inoltre l’incremento della penetrazione dell’energia da fonte rinnovabile eolica in percentuale superiore al 5% e fino ad almeno il 25% (come accade già in Danimarca, Germania, Spagna ed altre regioni) può consentire un miglioramento della sicurezza della rete elettrica, aiutare lo sviluppo e l’innovazione tecnologica, l’occupazione oltre che ovviamente produrre benefici ambientali estremamente importanti per il miglioramento delle condizioni di vita del genere umano sul nostro pianeta».

Per tutte queste ragioni l’ANEV si batte da anni per diffondere una conoscenza sana e corretta delle fonti rinnovabili, che possa contribuire al raggiungimento degli obbiettivi necessari e dall’Italia assunti all’interno dei trattati internazionali, che sono pari al 25% di produzione da fonte rinnovabile rispetto ai consumi elettrici entro il 2010 (Dir. Com. 2001/77).

Il 15 giugno – proprio in occasione della giornata europea – ci sarà l’inaugurazione di un parco eolico in Campania della società Ivpc, una manifestazione alla presenza di autorità e cittadini per divulgare informazioni e conoscenza della tecnologia eolica.

A queste importanti manifestazioni si aggiunge l’accordo di collaborazione dell’Anev con Greenpeace che, dopo Legambiente e Wwf, si è trovata d’accordo nel concordare azioni comuni «per la diffusione di questa importantissima tecnologia rinnovabili, confermando l’unitarietà dei consensi del mondo ambientalista rispetto all’eolico».

Obbiettivo primo di queste manifestazioni – dice l’Anev - è la sensibilizzazione delle istituzioni italiane che dimostrano un certo ritardo rispetto a quelle europee, e la richiesta alle stesse di un quadro normativo stabile senza il quale non sarà possibile sviluppare questa tecnologia pulita con gli impegni assunti.

E in effetti è proprio questo il punto. In Italia c’è ancora un’avversione, o comunque una forte diffidenza, nei confronti delle pale eoliche. Tra le associazioni ambientaliste infatti l´unitarietà è ben lontana: ancora non si è affatto allineata Italia Nostra, che ha chiesto persino una moratoria, così come è notevole la contrarietà da parte della Lipu. I comitati nascono come funghi e il principale argomento della loro contrarietà è il deturpamento del paesaggio.

Ma partendo dal fatto – si spera universalmente riconosciuto – che ogni azione umana ha un impatto, bisognerà pur avere una scala di priorità se si vuole affrontare in modo serio l´emergenza cambiamenti climatici. E considerando che il global warming è conseguente in larghissima parte dalle emissioni sempre più eccessive di C02 derivanti dalla produzione di energia da fonti fossili, le strade da seguire non sono molte. La prima è il risparmio energetico, poi viene l´utilizzo delle rinnovabili. E togliere – come sembra fare il ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio – l’eolico dal novero di queste fonti sarebbe un’operazione assolutamente sbagliata. A meno che non si ritenga che abbia minori impatti il nucleare.

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