[04/06/2007] Comunicati

Domani la giornata mondiale dell´ambiente, una volta l´anno

LIVORNO. Domani si celebra la giornata mondiale dell’ambiente istituita nel 1972 dall’ assemblea delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e favorire l´azione e l’attenzione del mondo politico.
Ma il dato che riguarda l’erosione della biodiversità terrestre e marina a fianco a quello dell’incremento delle emissioni di Co2 che sono triplicate tra il 2000 e il 2004 (tanto che gli oceani stanno perdendo la capacità di assorbirle), fanno riflettere sul fatto che una giornata all’anno sia divenuta una mera testimonianza assai poco efficace rispetto alle sfide che aspettano l’umanità. E che l’azione ancor più dell’attenzione da parte del mondo politico sarebbe ormai urgente. Senza sottovalutate comunque il ruolo che anche i singoli possono avere nella lotta al surriscaldamento del pianeta.

E proprio questo sarà il tema principale delle celebrazioni ufficiali dell´edizione 2007 che si terranno in Norvegia mentre lo slogan prescelto, a sostegno dell´Anno internazionale per i Poli, sarà “Ghiaccio che si scioglie, un tema che scotta?”. Obiettivo del 5 giugno 2007, spiega l´Onu, «è dare un volto umano alle questioni ambientali; far sì che le persone diventino agenti attivi dello sviluppo equo e sostenibile; accrescere la consapevolezza che le comunità sono di importanza fondamentale per il cambiamento dell´atteggiamento riguardo le questioni ambientali; promuovere partnership, che garantiranno a tutte le nazioni e popolazioni un futuro maggiormente sicuro e prospero».

Bene si colloca allora da questo punto di vista il Forum nazionale dell’Educazione all’ambiente e alla sostenibilità, che si svolgerà a Torino a partire da oggi e sino al 6 giugno presso il Centro congressi del Lingotto, organizzato dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con la Regione Piemonte. Tre giornate articolate in varie sessioni e dedicate alla scuola e all’università, all’informazione e alla comunicazione, al lavoro e all’impresa che vedrà impegnati a discutere filosofi con operatori del settore ambientale, della formazione e della comunicazione.

«L’obiettivo del Forum – spiega il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio – è quello di riunire in un grande dibattito, aperto e articolato, le istituzioni di governo, i rappresentanti della società civile ed il mondo dell’associazionismo per sollecitare la cooperazione di tutti nel gettare solide basi per costruire la nuova cultura della sostenibilità, investendo nei giovani, nella scuola, nell’università, nella ricerca, nella formazione e nel lavoro».

Ne abbiamo parlato con l’Assessore regionale all’ambiente del Piemonte, Nicola De Ruggiero.
Assessore domani è la giornata mondiale dell’ambiente ed il forum sulla Eco-educazione che si tiene in questi tre giorni a Torino sembra interpretare appieno l’obiettivo che l’Onu ha voluto dare alla giornata?

«Certamente sì. La parola chiave direi che è futuro. Nel senso che la questione ambientale è legata alla sostenibilità di uno sviluppo capace di futuro. Abbiamo certamente da una parte una situazione dei paesi ad economia più avanzata che devono definire quanto possono inquinare e dall’altra garantire ai paesi che ancora lo sviluppo lo devono conoscere elementi base, come la qualità dell’acqua e anche la quantità della risorsa. Siamo di fronte ad un aumento demografico e alla crescita economica che interessa più di due miliardi di persone, in aree che prima erano economicamente marginali come la Cina e l’India. Dobbiamo interrogarci su qual è l’impatto che l’ambiente può ancora sopportare ma già iniziano ad evidenziarsi segnali di difficile sopportabilità. Dobbiamo fare in modo che l’accordo più importante da questo punto di vista che è quello di Kyoto e che è stato firmati da tutti i paesi sviluppati sia rispettato».

Tutti tranne gli Usa che sono i maggiori inquinatori.
«Anche gli Usa stanno cambiando il loro atteggiamento. Anche se ancora c’è una posizione che nega il problema dei cambiamenti climatici. Ma la risposta è che la vera novità rispetto ai cambiamenti naturali è che adesso siamo 6 miliardi di abitanti e che la velocità con cui questi cambiamenti si stanno verificando è data dalla forza e dall’impronta delle nostre azioni.
Non bastasse la velocità con cui si sciolgono i ghiacciai, chiunque abbia la percezione dell’avvicendarsi caldo-freddo, dell’andamento stagionale delle piogge può rendersene conto. Le do un dato: in Piemonte da cinque anni si coltivano pomodori nelle campagne di Cuneo con risultati di qualità di tutto rispetto. Per dire. quelli che erano i prodotti tipici delle regioni meridionali si stanno spostando al nord».

Arriveremo ad avere pomodori in Piemonte e risaie in Sicilia…
«A proposito di risaie, una cosa importante che questi mutamenti climatici stanno innescando è una maggiore responsabilità degli operatori. Proprio riguardo al riso si assiste sempre di più all’utilizzo di tecniche meno idroesigenti, e anziché chiedere benefici economici in caso di calamità, si lavora da parte degli operatori per prevenire».

Veniamo al forum. Una tre giorni molto ricca di temi e di personalità.
«Sì siamo molto orgogliosi di questo forum nazionale che il ministero dell’ambiente ha voluto a Torino e che si svolge in collaborazione con il ministero dell’educazione. Un programma ricco che vede affiancati filosofi, ambientalisti, ma anche personalità del mondo pubblicitario e della scuola.
Tre giorni importanti che credo servano a fissare una parola nella pietra che è risparmio».

Anche se la parola risparmio che va bene con le questioni ambientali dovrebbe invece non essere affiancata ai temi dell’educazione e della formazione, dove anzi servono maggiori investimenti, no?
«Certamente, è necessario investire molto sulla formazione verso le tematiche ambientali sui giovani, che sono ben più preoccupati di noi del futuro del pianeta. Noi eravamo meno consapevoli della limitatezza delle risorse».

Torna all'archivio