[31/05/2007] Energia

Artusa: «Pier pronto. Presto una Via coerente con Kyoto»

LIVORNO. Il piano energetico della Toscana va avanti e venerdì 8 giugno passerà all’esame del comitato tecnico di programmazione, per poi andare in giunta la settimana successiva e quindi dare il via alle consultazioni. L’iter di approvazione del Pier appare quindi sostanzialmente nei tempi che erano stati previsti dall’assessore all’Ambiente Marino Artusa (Nella foto) che ribadisce di puntare all’approvazione finale da parte del consiglio entro il dicembre di quest’anno.

Assessore può anticipare gli elementi salienti di questa bozza di piano energetico?
«Prima di tutto manterremo l’obiettivo ambizioso che ci eravamo dati per il 2012, ovvero di arrivare al 50% di produzione di energia da fonti rinnovabili (attualmente siamo intorno al 32%, in larghissima parte merito della geotermia, ndr): Sicuramente non è facile ma noi ci proviamo ed anzi rilanciamo. Fino ad ora abbiamo parlato di ‘produzione’, nel Pier invece introduciamo un nuovo obiettivo, relativamente al ‘consumo’: poniamo cioè come traguardo del 2020 di raggiungere il 40% di consumo di energia da fonti rinnovabili».

Come pensate di raggiungere questo obiettivo?
«Dovremo chiamare tutta la regione a confrontarsi su questo traguardo e a lavorare per raggiungerlo, anche se indubbiamente l’esito finale è vincolato prima di tutto alla disponibilità economica non solo del pubblico ma anche del privato. Inoltre questo obiettivo significa anche accelerare lo sviluppare dell’ecoefficienza e del risparmio energetico. Non è facile, ma ci possiamo provare».

Tra le fonti rinnovabili ci sono le biomasse. La Regione ha ripetuto più volte di puntare su centrale a biomasse impostate sulla filiera corta, cioè che prevedano lo sfruttamento di risorse del territorio. In realtà però in molte parti della Toscana assistiamo a situazioni già avanzate di progetti che prevedono l’utilizzo di biomasse proveniente da zone equatoriali e tropicali.
«Noi nel Pier diciamo chiaramente di puntare sulla filiere corte, perché la Regione vuole assumersi fino in fondo le proprie responsabilità di fronte agli effetti dei mutamenti climatici e delle indicazioni del protocollo di Kyoto. Quindi la Regione non accetterà mai progetti di centrali che utilizzano biomasse derivate da coltivazione che in un’altra parte del mondo prendono il posto di foreste. Altrimenti se si pensa di risolvere la questione delle emissioni di gas effetto serra in Italia, distruggendo le foreste del Borneo, non avremmo proprio capito niente».

Eppure i progetti vanno avanti. Per citarne uno: il Comune di Piombino ha appena deciso di assegnare tre lotti di terreno nel Pip di Montegemoli, per un totale di 33mila 580 mq, alla Seca di Bruno Pietrini. Le biomasse vegetali della Val di Cornia non bastano sicuramente per alimentare l’impianto previsto da 22 megawatt, e quindi si pensa di ricorrere a biomasse estere di carattere oleoso».
«Lo ripeto, l’olio di palma ha una valenza ambientale fortemente negativa, non potremmo mai accettare un progetto del genere. Certo io mi auguro che un impianto come lo descrive lei non venga fatto, però si tratta di un problema di carattere nazionale: la Regione fin quando può non darà mai un’autorizzazione del genere, se però il nostro parere non fosse vincolante L’unica cosa che dico è che il sindaco di Piombino è accorto e sa perfettamente quella che è la posizione della Regione su questo tema, ben esplicitata anche nel Praa, quindi agirà di conseguenza».

Questi progetti hanno bisogno della Via?
«Sicuramente devono sottostare alla Valutazione di impatto ambientale, sulla quale stiamo pensando di introdurre un’importante novità: pensiamo di inserire come priorità assoluta in ogni Valutazione la coerenza e la compatibilità con gli obiettivi di Kyoto. E chiaramente una centrale ad olio di palma non è coerente con il protocollo di Kyoto».

Come sarà invece affrontata la questione dell’eolico? Recentemente da parte di alcuni comitati e associazioni ambientaliste è stata richiesta la moratoria.
«La Regione ha già dichiarato più volte che per noi l’energia eolica è importantissima. Certo è una risorsa che va governata con attenzione, soprattutto in rapporto al paesaggio e alle aree protette. Insieme al Pier pubblicheremo una mappatura completa della Toscana, dove saranno chiaramente segnalate le zone più ventose, ma soprattutto le zone dove per qualche motivo non sarà assolutamente possibile installare le turbine».

Asor Rosa è il primo firmatario di un appello per fermare la geotermia. Che cosa ne pensa?
«Partiamo dal presupponto che qualsiasi fonte presenta elementi di criticità: l’eolico come abbiamo visto, il fotovoltico pure, perché un pannello solare sul campanile di Giotto non potrò mai mettrerlo. E così anche la coltivazione geotermica presenta diverse controindicazioni. Col mio assessorato però seguiamo con attenzione la situazione e siamo stati i primi a valutare la geotermia in un’ottica di sostenibilità. Quindi la situazione attuale va migliorata e lo stiamo facendo, consapevoli però che la geotermia è il nostro oro bianco, che va usato con la massima intelligenza. Ad Asor Rosa voglio dire che la nostra attenzione su questa tema eè molto forte, e che abbiamo bisogno anche del suo contributo per migliorare ulteriormente».

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