[25/05/2007] Trasporti

Il car sharing, dove è attivo, decolla!

LIVORNO. Il car sharing non decolla, titola oggi il Sole 24 Ore. Ma è davvero così? Leggendo l’articolo si evince che gli italiani abbonati al servizio sono 8.574 per un numero complessivo di veicoli a disposizione pari a 344. In tutto, si dice nel pezzo, si raggiunge una quota di utenti pari a 10mila unità (considerando gli abbonamenti familiari). Il servizio di car sharing – che è sostanzialmente un sistema di autonoleggio self service che ti mette a disposizione alcune auto ad ogni ora del giorno e della notte - è rivolto a chiunque voglia sperimentare un moderno servizio di mobilità alternativa, capace di offrire vantaggi sia personali sia per l´ambiente in cui viviamo.

Quello che dice il Sole 24 Ore è però che il servizio non ha fin qui incontrato l’interesse nelle aziende. Ovvero siccome le aziende hanno bisogno di autoveicoli disponibili nell’arco di pochi minuti, non ce ne sono a sufficienza. Ma questa appare tutta un’altra questione.

Il car sharing, come si può leggere nelle varie pubblicità che si trovano on line o sui giornali, è un ottimo sostituto della seconda o terza auto di famiglia quando questa è sottoutilizzata; oppure per chi non vuole rinunciare all´auto come servizio, ma può fare a meno di possederla; o per chi è stufo di stare dietro a bollo, bollini e assicurazione; o per chi è stanco di circolare, minuti su minuti, per trovare parcheggio. Il target quindi scelto per il lancio dell’iniziativa – solo da pochi anni praticata in Italia – era quello familiare.

La questione vera che viene fuori dall’articolo è che dove ci si è impegnati per farlo – vedi Venezia ma anche Firenze per stare in casa nostra – i risultati ci sono. Servono più macchine, semmai, con tutto quello che questo significa. E serve che le pubbliche amministrazioni ci credano e che le persone ne capiscano appieno i vantaggi. “Laddove è attivo, il servizio sta dimostrando di funzionare molto bene – dice sul Sole Carlo Iacovini, presidente di Euromobility, associazione che rappresenta i mobility manager - . Su questo campo è centrale il ruolo svolto dagli enti locali, che non possono limitarsi ad annunciare l’avvio del servizio, lasciando poi l’adozione alla sensibilità dei singoli”.

Anche per il car sharing vale quello che diciamo per tutte le buone pratiche: queste sono positive in sé, ma non è una singola buona pratica risolva il problema del traffico o dell’inquinamento. Servono tutte e soprattutto servirebbe che quando funzionano o almeno hanno un buon riscontro, lo si mettesse in evidenza. Anche l´informazione, infatti, può dare un piccolo aiuto alo sviluppo del car sharing.

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