[23/05/2007] Rifiuti

L´amianto e i compiti della politica...

LIVORNO. Negli ultimi mesi si è parlato molto dell´amianto, ma soprattutto del risarcimento dei danni sulla salute. Ma in realtà la normativa italiana non regola solo questo istituto, parla anche di censimenti dei luoghi e degli edifici, delle loro necessarie bonifiche e del conseguente smaltimento in discariche controllate, di piani regionali e provinciali che obbligherebbero a procedere in tal senso.

Le regioni e le province autonome - si legge all´art. 10 della legge 257/1992 «Norme relative alla cessazione dell´impiego dell´amianto» - entro centottanta giorni dalla data di emanazione del decreto del presidente del consiglio dei ministri, dovrebbero adottare piani di protezione dell´ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall´amianto. I piani dovrebbero prevedere tra l´altro il censimento degli edifici nei quali siano presenti materiali o prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile, con priorità per gli edifici pubblici, per i locali aperti al pubblico o di utilizzazione collettiva e per i blocchi di appartamenti.

Ed allora a che punto sta la Toscana sul versante dei censimenti-bonifiche-smaltimenti?
Ne abbiamo parlato con l´assessore all´ambiente del comune di Carrara Massimiliano Bernardi.

«Che ne sappia io negli ultimi due anni non è stato fatto il censimento sugli edifici pubblici. So che non ne abbiamo molti. Sicuramente nelle ex case popolari diventate di proprietà del comune ci sono coperture in eternit. Di questi edifici che solo sotto il profilo giuridico sono di proprietà comunale se ne sta occupando Erp (Edilizia residenziale pubblica). Ce ne sono però, molti nel privato - aggiunge Massimiliano Bernardi - Abbiamo il bando per la rimozione accessibili gratuitamente fino a 50 metri quadrati oppure un finanziamento di una parte in base a metratura o peso».

Ritornando agli edifici pubblici, se e quando li avete individuati, cosa fate?
«Ci sono piani su queste ex case popolari: l´Erp sta programmando lo smaltimento. Ci saranno, poi, delle classificazioni, ma questo non è compito della politica bensì dei tecnici».

Dove lo portate l´amianto raccolto?
«Lo affidiamo alle aziende specializzate autorizzate e queste poi le portano nell´impianto autorizzato destinato a ciò».

Sa dove si trovano questi impianti?
«Non sono né tenuto, né obbligato a saperlo: diamo l´incarico alla ditta e questa poi si occuperà di trasportarlo all´impianto autorizzato. Quando ho smaltito il materiale correttamente a me non interessa altro. La politica dà gli indirizzi e non si deve occupare delle questione tecniche».

Le stesse domande le abbiamo rivolte a Federico Binaglia, sindaco di Montignoso dove si trova l´ex Cava Viti. In proposito si discute sull´organizzazione di una parte della discarica a ricevere amianto, in linea con il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e pericolosi (per cui ogni discarica esistente dovrebbe avere un modulo per pericolosi).

«Abbiamo fatto il censimento degli edifici pubblici contenenti amianto eliminandolo completamente dal nostro territorio. Un lavoro di diversi anni iniziato dalla amministrazione precedente e concluso da noi. In generale - dice Binaglia - posso dire che le concentrazioni di amianto maggiori sono state rilevate nelle scuole, in alcuni annessi alle stesse ed al campo sportivo».

Alla domanda relativa alla destinazione del rifiuto pericoloso e speciale il sindaco risponde: «Non le so dire dove sono andati. Sicuramente i tecnici dipendenti comunali le sapranno rispondere alla domanda»

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