[21/05/2007] Consumo

Worldwatch Institute: l’acqua in bottiglia minaccia l’ambiente

LIVORNO. Un rapporto del prestigioso Worldwatch Institute denuncia l’insostenibile peso dell’acqua in bottiglia sull’ambiente, un consumo che è più che raddoppiato dal 1997 al 2005.
Il rapporto sottolinea che il controllo di qualità dell’acqua in bottiglia è spesso minore di quello che avviene sull’acqua che sgorga dai rubinetti e che in diverse aree l’emungimento eccessivo di sorgenti di corsi d’acqua e falde sotterranee per l’industria dell’acqua minerale le sta mettendo a serio rischio.
Secondo il Wordwatch Institute la catena di pompaggio, imbottigliamento, imballaggio e trasporto è realizzata attraverso consumi energetici molto forti.

L´imballaggio necessità di milioni di tonnellate di plastica. La maggior parte delle acque vengono commercializzate in bottiglie di Pet, e secondo la ricerca del Worldwatch Institute, se è vero che il loro riciclaggio richiede poca energia e la combustione non produce cloro, è anche vero che negli Usa il riciclo delle bottiglie è in calo: solo il 23,1% delle bottiglie americane sono state riciclate nel 2005, contro il 40% di 10 anni fa. Ma è il costo dell’acqua imbottigliata ad essere esorbitante «da 240 a 10 mila volte più che l’acqua del rubinetto», specifica il Worldwatch Institute.

Secondo Ling Li, autore dello studio «l’industria delle bevande è la prima beneficiaria della nostra ossessione per l’acqua in bottiglia. Ma questo non è di nessun aiuto per il numero sbalorditivo di chi in giro per il Mondo considera l’acqua potabile ancora come un lusso, o peggio come un obiettivo impossibile da raggiungere». Infatti, secondo il Worldwatch, dal 35% al 50% delle popolazioni urbane dell’Africa e dell’Asia non hanno accesso all’acqua potabile.

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