[18/05/2007] Comunicati

All’Onu non c’è accordo sullo sviluppo sostenibile

LIVORNO. Dopo due settimane di animato dibattito tra le delegazioni di quasi tutti i Paesi del mondo, la quindicesima sessione della Commissione sviluppo sostenibile dell’Onu (Cdd-15) non è riuscita a raggiungere un accordo sul documento finale.
Dopo aver esaminato i quattro temi all’ordine del giorno, energia al servizio dello sviluppo, sviluppo industriale, inquinamento atmosferico e cambiamento climatico, la Commissione avrebbe dovuto definire le direttive politiche destinate ad aiutare i Paesi a trarre beneficio da questi settori in discussione.

Nell’ultima seduta del Cdd-15, la delegazione del Pakistan, a nome degli Stati del gruppo dei 77 e della Cina, del Canada, del Messico e degli Usa, ha presentato un progetto di documento finale contenente opzioni politiche e misure per sostenere la messa in opera di progetti energetici per lo sviluppo sostenibile; per lo sviluppo industriale pulito e rispettoso dell’ambiente, per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e la lotta contro il cambiamento climatico.

La delegazione tedesca, a nome dell’Unione Europea, e la Svizzera, hanno dichiarato di non essere pronti a sottoscrivere quel progetto di documento. Una maniera diplomatica per dire che quel documento era insufficiente rispetto agli impegni di riduzione di gas serra e di efficienza energetica che l’Ue si è assunta, ma che dimostra anche la palese divisione tra i paesi poveri che non vogliono rallentare il loro sviluppo, appoggiati dagli Usa e dai loro alleati americani, e la vecchia Europa che pensa che sviluppo e misure di mitigazione del global warming possano andare insieme.

Nel corso del dibattito, le principali delegazioni hanno sottolineato «la necessità di conciliare la crescita economica e lo sviluppo industriale con le preoccupazioni ecologiche». Visto che i diversi settori in discussione sono interconnessi ed influiscono sullo stato dell’ambiente, alcuni degli intervenuti hanno richiesto di adottare un approccio integrato. Il rappresentante svizzero ha sostenuto che il Cdd avrebbe dovuto inviare un segnale forte per confermare questo approccio.

Per numerosi degli intervenuti, in cima alle priorità che si dovrebbe dare la comunità internazionale figura la lotta contro il cambiamento climatico, a questo riguardo la delegazione del Kenya ha ricordato che la sostanza e la pertinenza del settimo principio di Rio, prevede di fronte a questo fenomeno, che gli Stati abbiano una responsabilità comune ma differenziata.

Nonostante il mancato accordo, la Commissione ha ugualmente deciso che la sedicesima sessione Cdd si terrà dal 5 al 20 maggio 2008 e tratterà di agricoltura, sviluppo rurale, suoli, siccità, desertificazione ed Africa.

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