[17/05/2007] Urbanistica

Autostrada Tirrenica, Grassi oggi al ministero: «La politica fa troppe pressioni sui tecnici»

ROMA. Repubblica stamani sparava a tutta pagina la bocciatura da parte della commissione di Via del progetto dell’autostrada Tirrenica, sulla base di una lettera che il direttore generale del ministero dell’Ambiente, Bruna Agricola, aveva inviato alla senatrice dei Verdi Anna Donati.

Nonostante le rassicurazione dell’assessore regionale Riccardo Conti, che aveva cercato di minimizzare spiegando che «comunicazioni ufficiali non ci sono, quindi la Via per ora vabbene così come è, con le sue 84 prescrizioni da adempiere», la notizia ha messo in subbuglio tutta la Regione. Tanto che trovandosi già a Roma per altri impegni, il direttore generale della regione per le politiche ambientali e territoriali (facente capo anche all´assessorato di Conti), Mauro Grassi, ha subito preso un appuntamento con Agricola, al fine di chiarire la situazione.

Grassi, come è andato l’incontro?
«Benissimo, un incontro chiarificatore da tecnico a tecnico».

E che cosa è emerso?
«Noi sosteniamo che la Via è conclusa. Ci sono 84 prescrizioni e quindi si va avanti: ciò che deve essere fatto è che siano coerenti queste prescrizioni».

Per noi chi?
«Per la Regione Toscana, ma anche per me e Agricola: su questo punto da tecnici abbiamo concordato, perché la legge dice che la Via non deve essere rifatta».

Ma Agricola ha scritto o no quella lettera alla senatrice Donati annunciando che la Via doveva essere fatta daccapo?
«Questa lettera di cui parla la senatrice noi non ce l’abbiamo».

Giustamente ha detto di essere un tecnico, e conoscendola mi permetto di dirle che oggi le sue sembrano risposte da politico… Possibile che non abbia chiesto ad Agricola se e perché aveva scritto quella lettera?
«La domanda non gliel’ho fatta perché ho capito quale sarebbe stata la risposta».

E cioè?
«Ho capito che al di là della legge, che dice che abbiamo ragione noi, c’è qualcuno al ministero che vuol far apparire che bisogna cancellare tutto e ripartire da zero. Ma non è assolutamente così: non ci deve essere nessuna Via. La Via si è conclusa con le 84 prescrizioni che una volta ottemperate andranno a formare il progetto definitivo».

Insomma, si riferisce al ministro Pecoraro Scanio?
«Io da tecnico sto dalla parte di Agricola e della legge, ma purtroppo negli ultimi anni tutte le procedure di Via sono diventate sempre più politiche e sempre meno tecniche. Al ministero dell’ambiente attualmente ci sono forti pressioni di parte politica, almeno per quanto riguarda il corridoio tirrenico».


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