[15/05/2007] Comunicati

Piano emissioni, Dimas: «Strumento efficace per combattere il cambiamento climatico»

LIVORNO. E’ stato accolto oggi a Bruxelles (come scriviamo nell´apertura di oggi del giornale) il piano italiano di assegnazione delle emissioni di Co2 per il periodo 2008-2012, nell’ambito del protocollo di Kyoto, con un ridimensionamento rispetto a quanto presentato dall’Italia del 6,3% e con un quantitativo massimo totale dei crediti di emissione eseguiti in paesi terzi che gli operatori possono utilizzare per rispettare i propri impegni in materia di emissioni, che non potrà superare più del 15% circa del totale annuo.

Alla fine dei lavori dell’esecutivo, il commissario per l’ambiente Stavros Dimas (Nella foto>) ha dichiarato: «L’Europa è impegnata con convinzione a conseguire gli obiettivi del protocollo di Kyoto e a fare del sistema di scambio delle quote di emissione uno strumento efficace per combattere il cambiamento climatico. La decisione odierna, come le precedenti, invia un forte segnale in questo senso. La Commissione sta valutando in modo coerente tutti i piani nazionali per garantire un trattamento equo degli Stati membri. Su queste basi abbiamo valutato il piano dell’Italia e applicheremo i medesimi criteri anche alla valutazione degli altri piani».

La direttiva sullo scambio delle quote di emissione, che ha istituito il sistema comunitario di scambio delle quote, impone agli Stati membri di elaborare piani nazionali di assegnazione delle quote per ciascun periodo di scambio. I piani stabiliscono la quantità totale di CO2 che può essere emessa da tutti gli impianti situati nel paese considerato e il numero di quote di emissione assegnato a ciascun impianto.

Dopo le decisioni adottate dalla Commissione a partire dallo scorso novembre 2006, quello italiano è il ventunesimo piano nazionale di assegnazione per il periodo 2008-2012 ad essere valutato.
I criteri di valutazione sono finalizzati a garantire, tra l’altro, che i piani siano coerenti sia con il rispetto da parte della Unione europea e degli Stati membri degli obiettivi del protocollo di Kyoto, sia con il livello reale delle emissioni accertate indicato dalla Commissione nelle relazioni annuali sullo stato di avanzamento e con le potenzialità tecnologiche di riduzione delle emissioni.

Dei piani di emissioni già approvati la Germania ha i valori più alti a livello europeo:può avvalersi di 453,1 milioni di tonnellate di Co2 (ne aveva richiesti 482) e le imprese, per compensare le proprie emissioni, possono avvalersi di un tetto annuo pari al 12%, di crediti, ovvero progetti di riduzione delle emissioni eseguiti in paesi terzi in applicazione dei meccanismi di flessibilità previsti dal protocollo di Kyoto.

La Francia ha una quota di emissioni più bassa dell’Italia: sono infatti 132,8 le tonnellate di Co2 ( pari a quelle richieste), rispetto alle 185,8 accettate oggi per il nostro piano nazionale e le imprese francesi hanno a disposizione un tetto annuo di crediti pari al 13,5% del totale. E’ l’Irlanda il paese che ha il piano con le più basse quote di emissioni con soli 21,15 milioni di tonnellate di Co2 e il più alto tetto per i crediti con il 21,9%.

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