[14/05/2007] Consumo

In ogni provincia un mercatale, mercato contadino a km zero

FIRENZE. La giunta regionale ha varato oggi il progetto Rete della filiera corta, con cui saranno coordinate e potenziate tutte quelle iniziative che permettano un rapporto più diretto sul territorio tra chi produce e chi consuma, ma anche per allargare le opportunità di immissione sul mercato delle nostre produzioni locali creando nuove sinergie tra agricoltori, ristoratori, commercianti e consumatori organizzati. Si tratta di un progetto d’avanguardia, probabilmente il primo in forma organico, che prende il via nel nostro Paese.

Il mercato contadino di qualità si chiamerà “mercatale” e offrirà prodotti di stagione, oltre a olio, vino, marmellate, formaggi e altre tipicità. Con il pacchetto di azioni per la filiera corta approvate dalla giunta queste esperienze raddoppieranno coinvolgendo tutte le province e i comprensori della Toscana. Ma accanto ai mercatali sarà stimolata anche la nascita di spacci locali, cioè di veri e propri negozi gestiti in forma associata da imprenditori agricoli e verranno promosse iniziative di trasparenza come l’etichetta ‘prezzo chiaro’ che definirà le quote destinate al produttore e ai vari eventuali passaggi (trasformatore, distributore). Saranno inoltre previste iniziative per la valorizzazione dei prodotti locali: è il caso dell’estensione e del potenziamento della legge regionale che già prevede l’utilizzo di questi prodotti presso le mense pubbliche e dell’avvio di ‘patti’ tra produttori e operatori della ristorazione del commercio e del turismo per stimolare la vendita e l’utilizzo di prodotti agricoli locali e di qualità nei loro esercizi.
«Questo pacchetto di iniziative - ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni - costituisce l’atto di nascita ufficiale e concreto della rete per la filiera corta, con un primo stanziamento di circa 210 mila euro, cui seguiranno risorse attivabili sul Piano di sviluppo rurale. La rete regionale (che presto avrà un logo e un sito web) sarà coordinata da un comitato di gestione in cui saranno rappresentate le istituzioni, le associazioni di categoria e tutte quelle realtà, come Slow Food e le associazioni biologiche, che permettono la valorizzazione dei nostri prodotti e del consumo locale .

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