[14/05/2007] Parchi

Il Santuario dei cetacei si è messo in moto

PISA. L’incontro di Livorno ha finalmente messo in moto il Santuario dei cetacei. Era ora. Lo sprone maggiore è venuto dalle regioni interessate soprattutto la Toscana e la Liguria, dalla provincia di Livorno, dal mondo della ricerca e numerosi altri soggetti. E per la prima volta si è riconosciuto il ruolo indispensabile e insostituibile dei parchi e delle aree protette marino-costiere. E sempre per la prima volta il ministero dell’ambiente non ha ciurlato nel manico. Non è poco. Ora naturalmente c’è da pedalare. Ed ha ragione l’assessore Artusa a darci appuntamento in un Forum che dovrebbe diciamo così ‘vigilare’ con una periodicità semestrale o annuale perché tutto non si blocchi nuovamente dopo i primi passi.
La Liguria sulla base di un suo piano regionale ambientale-marino sta rilanciando l’impegno attraverso soprattutto il consolidamento e l’estensione del suo sistema di aree protette tanto che la istituzione del Parco dei Monti liguri in corso ha come slogan ‘400 chilometri tra aquile e balene’.

Anche in Toscana l’istituzione dell’osservatorio sui cetacei di Capoliveri deve e può essere l’occasione per una messa a punto del nostro sistema di parchi e di aree protette chiamate ora più che mai ad un ruolo nazionale e internazionale. Vale per l’Arcipelago Toscano che deve definire la sua area protetta a mare di cui a Livorno ha parlato Tozzi. Vale per la Meloria il cui decreto deve essere firmato senza altri indugi. Ma vale soprattutto per gli aspetti rimasti più che in ombra al buio in questi messi di polemiche sulla toscana infelix e che riguardano il ruolo ‘speciale’ delle aree protette specie della pianificazione del territorio. Va rivista la legge sul governo del territorio del 2005 che non rende giustizia a questo ruolo.

Va rivista la legge regionale sui parchi perché aree enormi come la Val d’Orcia che si definiscono parco e che non lo sono possano esserlo sul serio o si metta fine alla finzione che non giova a nessuno. Vale per la Val di Cornia dove dopo i fuochi d’artificio sui successi del parco ‘diverso’ che fa faville tutto è finito in una confusa e poco esaltante situazione dove non resta che appellarsi a Bruxelles confidando nei vincoli di un SIC ossia di un piccolo territorio. Troppo poco davvero dopo le spericolate vantazioni. Ecco, il Santuario è anche sotto questo profilo una occasione che la regione Toscana non può farsi sfuggire. Anche di questo sarà bene parlare al prossimo Forum.

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