[10/05/2007] Rifiuti

Rifiuti: ci mancava l´inquinamento lessicale!

LIVORNO. Si apprende che il "Rapporto compiuto dai Ministeri dell´Ambiente e dell´Innovazione ha introdotto la dissociazione molecolare tra le tecnologie percorribili per lo smaltimento dei rifiuti, valutandola competitiva con l´incenerimento".
Nelle linee guida del Rapporto si suggerisce l´avvio di progetti guida basati sulla pirolisi e sulla combustione di bassa temperatura dei rifiuti solidi urbani. La tecnologia è già accessibile, un impianto di smaltimento tramite dissociazione molecolare è già stato realizzato a Husavik, nel nord dell´Islanda.

Quali sono i vantaggi della dissociazione molecolare secondo gli estensori del rapporto? "L´inquinamento dello smaltimento dei rifiuti è limitato rispetto alle altre vie percorribili dell´incenerimento. La tecnologia della dissociazione molecolare esclude il trattamento dei metalli. Le basse temperature del reattore chimico consentirebbero la rottura dei legami molecolari e l´ossidazione dei materiali di diversa natura (solidi, liquidi, gassosi, fanghi)".

I metalli sono recuperati dopo il trattamento e avviati alla filiera del riciclaggio. Inoltre, lavorando a basse temperature i rifiuti, circa 400 C°, si evita la formazione delle diossine nei fumi ( ma se si va sul sito della Husavik, questo non si dice affatto! Le diossine emesse sembrerebbero minori ma non eliminate del tutto, ndr). L´emissione di polveri sarebbe nettamente inferiore rispetto ai tradizionali inceneritori che lavorano con temperature di circa 1300 C°.

Gli altri inquinanti, come i composti di zolfo, il monossido di carbonio e gli ossidi di azoto avrebbero infine valori dimezzati. L´energia prodotta dagli impianti può essere recuperata sotto forma di gas sintetico (syngas) con rendimenti pari o superiori a quello di un normale impianto di incenerimento ad alta temperatura.

Gli impianti di smaltimento basati sulla dissociazione molecolare sono realizzabili su bassa scala. Questo favorirebbe, secondo i sostenitori di questa tecnologia, "la loro presenza capillare sul territorio riducendo il trasporto dei rifiuti solidi urbani per lunghe distanze, come oggi avviene nel caso dei megainceneritori o delle megadiscariche" ( e naturalmente se non c´è il mega non fa effetto, ndr). Ma che molti impianti piccoli siano meno impattanti di un solo impianto di ambito territoriale è tutto da verificare ( magari con un bilancio ambientale comparato). Senza contare, appunto, la sostenibilità sociale delle localizzazioni, come dimostra la recente querelle su un impianto condominiale a biomasse ipotizzato a Follonica. In ogni caso fra i tanti problemi derivati dalla necessità di governare al meglio il ciclo dei rifiuti, dell´inquinamento lessicale non se ne sentiva proprio il bisogno.

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