[09/05/2007] Comunicati

Cambiamenti climatici, per i 3 inviati speciali dell’Onu «è passata l’ora della diagnosi»

LIVORNO. La prima conferenza stampa a New York dei tre nuovi inviati speciali del segretario generale dell’Onu sui cambiamenti climatici non é certamente stata noiosa. «L´ora della diagnosi è passata – ha detto l’ex-presidente del Cile Ricardo Lagos Escobar – Comprendiamo bene la nostra missione, che è quella di rappresentare il Segretario generale presso gli interlocutori chiave al fine di fare progressi per la conferenza di Bali e per un dibattito di alto livello previsto a settembre. E’ la prima volta che si cerca di rispondere a questo problema globale con una soluzione globale».

Interrogato sull’interesse particolare della loro missione rispetto ai numerosi dibattiti che già si tengono all’Onu sui temi ambientali, Lagos ha risposto che «non si tratta più di una questione scientifica, ma di un’azione politica: «sappiamo chi sono i principali interlocutori. Si tratta di gente che dice no per ragioni storiche, o che vuole imporre quella o l’altra condizione».

Han Seung-soo, ex ministro degli esteri della Corea del Sud e presidente della cinquantaseiesima sessione dell´Assemblea generale dell´Onu, ha detto di essere «molto cosciente della responsabilità e dell´importanza di questa missione e del fatto che da questo dipende il futuro dell’umanità».

Gro Harlem Brundtland, ex primo ministro norvegese ed ex presidente della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo ha insistito sul fatto che il compito dei tre inviati speciali «non è complicato dal punto di vista scientifico, ma politico e riguarda i ministri delle finanze, degli esteri, dello sviluppo e dei capi di Stato». E soprattutto i capi di Stato «Se non sono ben informati della questione, non saranno stati ben informati dai loro ministri in preparazione di questi incontri».

Lagos Escobar ha sottolineato che in primo luogo farà sapere come risparmiare energia e dopo come produrre energia non inquinante: «Credo che, visti i prezzi attuali dell’energia, si potrà convenire che le misure destinate a ridurre i consumi sono realizzabili e non costeranno più care, che si può mantenere la crescita e che si potrà arrivare ad operare i trasferimenti tecnologici necessari. Questo non costa più caro nei paesi sviluppati o nei paesi in via di sviluppo».

Gro Harlem Brundtland ha confermato che il segretario dell’Onu Ban Ki-moon prevede di organizzare un dibattito di alto livello in apertura del dibattito generale dell’assemblea delle Nazioni Unite di settembre. Han Seung-soo ha precisato che si tratterà di una riunione informale.

«Il segretario generale ha già dei contatti con il presidente Bush, con gli Stati Uniti – ha Detto la Brundtland – Io prenderò il telefono per chiamare i capi di Stato ed i dirigenti politici».

Alle domande di come faranno gli inviati Onu a modificare la mentalità dei produttori di energia, così come sulle pressioni esplicite e le reticenze Usa a parlare di cambiamento climatico, Gro Harlem Brundtland ha risposto che gli Stati Uniti sono coinvolti nella redazione dei rapporti Ipcc sull’evoluzione del clima e della Convenzione-quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici, anche se non hanno ratificato il Protocollo di Kyoto.
Per Lagos Escobar «Gli Stati Uniti hanno il diritto di non ratificare il Protocollo di Kyoto, ma se io ho dei problemi in Cile a causa del cambiamento climatico, a chi mi devo rivolgere, se non a loro?. Credo che ci sia un cambiamento di mentalità dopo l’anno passato. L’ultimo rapporto dell’Ipcc ha definito un quadro solido di qui al 2010 al fine di assicurare che non ci siano vuoti tra la fine del primo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, nel 2012, e l´entrata in vigore di un regime futuro».

Il segretario dell’Onu Ban Ki-moon ha ricordato in una nota che «anche con le misure di attenuazione prese attualmente e le iniziative di sviluppo sostenibile, le emissioni annuali di gas serra dovrebbero crescere dal 25 al 90% nel 2030 in rapporto al 2000».

Torna all'archivio