[08/05/2007] Energia

Prodi boccia il nucleare

LIVORNO. Nella terza parta del rapporto dell’Ipcc – quella relativa alle soluzioni per far fronte alla minaccia dei cambiamenti climatici – i 2500 scienziati redattori del documento hanno scritto che anche l’energia nucleare può essere una fonte pulita da impiegare. Una posizione che ha ridato fiato a tutti i nuclearisti nonostante che, come anche greenreport ha messo in evidenza approfondendo pure oggi la questione con Massimo Scalia, non sia stato risolto alcuno dei problemi che l’utilizzo di questa fonte di energia porta da sempre con sé. Sia sulla sicurezza, sia sullo smaltimento delle scorie radioattive (vedi quello che tutt’ora accade a Saluggia), sia soprattutto sui tempi di realizzazione di centrali di IV generazione alle quali fa appunto riferimento il rapporto dell’Ipcc. Che tra l’altro parla pure del ricorso alla tecnologia della cattura della C02 prodotta dalle centrali a carbone, pure questa ancora lontana dall’essere una soluzione immediata visto che è ancora nella fare di sperimentazione.

Ma come detto, i nuclearisti hanno colto l’occasione per rilanciare l’idea di un ritorno dell’Italia all’utilizzo dell’atomo. Idea che oggi ha bocciato direttamente il presidente del consiglio Romano Prodi (Nella foto): «Per il nucleare non prevedo una ripresa produttiva nel breve tempo – ha detto in un convegno di Business International rispondendo alle domande degli imprenditori che gli chiedono proprio se ci sarà un impegno dell´Italia nel settore dell´energia dell’atomo -. E non penso che vi siano novità in futuro. Ci sono alcuni settori in cui l’opinione pubblica dominante è ancora contraria verso il nucleare, e paesi come l´Italia e la Germania hanno politiche completamente diverse rispetto alla Francia».

Certo non sarà questo un deterrente sufficiente a far cambiare opinione a coloro che vedono invece nel nucleare la migliore delle soluzioni al global warming, ma almeno serve a ribadire qual è la posizione di questo governo. Pur sapendo che anche nelle fila del centrosinistra c’è chi non la pensa come Prodi. Ora però c’è bisogno – date per non percorribili le strade che portano al nucleare – che in Italia si dia un colpo di acceleratore al risparmio energetico e all’utilizzo delle rinnovabili. Ovvero azioni concrete che incidano in modo significativo e sostenibile sull’abbattimento di gas serra.

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