[07/05/2007] Comunicati

Prodi: «Tecnologia e ambiente punto nero della nostra economia»

ROMA. Tecnologie e ambiente sono «un punto nero della nostra economia». Intervenendo alla ´Giornata dell´economia promossa da Unioncamere il premier Romano Prodi ha legato strettamente i concetti di competitività a quelli della ricerca e della sostenibilità, intesa però soltanto come efficienza e risparmio di energia: «Nel 2006 tra petrolio, gas naturale ed energia elettrica abbiamo avuto un saldo commerciale negativo di circa 52 miliardi di Euro a causa della forte tensione sui prezzi dei prodotti energetici - ha detto Prodi - Quanto prima il governo predisporrà un piano organico di sostegno» all’obiettivo che si è data l’Unione europea nel marzo scorso in fatto di risparmio energetico e fonti rinnovabili.

«Un piano – ha continuato il premier - che diventi un punto di riferimento per coloro, centri di ricerca ed imprese che oggi investono in questo settore. Ciò che preoccupa comunque è la scarsa presenza di imprese in questo settore. Dobbiamo lavorare insieme perché altrimenti il rischio è creare un enorme buco nella bilancia commerciale. Da questo dipenderà l’equilibrio futuro della nostra economia più che per altri settori».

La sostenibilità però è ancora vista esclusivamente come risparmio di energia e non come risparmio di materia, anzi: «Infrastrutture, ricerca e sviluppo, nuove energie rinnovabili – ha detto Prodi - rappresentano importanti elementi di sostegno alla competitività del sistema industriale ma certamente non sono sufficienti se non sono accompagnati da un ulteriore e più decisivo incremento della competitività dell’impresa che inevitabilmente deve passare da un aumento della produttività».
A tal fine il Governo sta valutando alcune misure che possano aiutare le parti: si pensa di effettuare interventi a sostegno dei contratti di produttività e per gli straordinari. «L’ipotesi che vogliamo percorrere è quella di un sostegno alle forme contrattuali – si conclude la parte “ambientalista” dell’intervento del premier - che concorrono a perseguire più elevati livelli di produttività mediante la definizione di incrementi retributivi variabili e connessi al raggiungimento degli obiettivi di produttività e di redditività».

Torna all'archivio