[03/05/2007] Aria

Francia: destra e sinistra tra carbon tax e tasse sulle rendite

LIVORNO. Ad ascoltare il dibattito dei candidati alle presidenziali francesi, Nicolas Sarkozy per il centrodestra e Ségolène Royal per il centrosinistra, e confrontarlo con quello tra Prodi e Berlusconi, viene spontaneo il paragone tra un livello molto più concreto (e informato) dei due candidati francesi ed i colpi da teatro della politica spettacolo, del marketing a cui siamo da anni abituati in Italia.

Lo scontro più aspro e la sorpresa maggiore è venuta quando si è affrontato il tema di come finanziare l’aumento delle pensioni, un tema sociale scottante e dal quale non si è sottratto nemmeno Sarkozy, ma la Royal ha assestato un colpo ad effetto, proponendo tranquillamente una cosa che in Italia forse non avrebbe il coraggio di dire nemmeno Bertinotti. I due candidati presidenti stavano discutendo di come trovare 72 milioni di euro per finanziare tutte le iniziative sociali proposte da Sarkozy e Ségolène Royal ha detto : «Quando dite che finanzierete l’aumento delle piccole pensioni con la riforma dei regimi speciali, sapete che questa riforma richiederà un certo tempo. Non dite quanto tempo questo prenderà. Ci saranno delle discussioni, delle rimesse in campo. Io voglio rivalutare subito dopo la mia elezione le piccole pensioni»
Sarkozy: «Come?»
Royal: «Con fondi supplementari ai fondi di riserva delle pensioni…»
Sarkozy: «E dove li prendete?»
Royal: «Con una tassa sulle rendite di borsa»

E’ stata questa la risposta semplice, diretta, di una candidata socialista maternamente aggressiva in difesa dei diritti sociali che vuole spostare parte delle rendite sulla tenuta dello stato sociale. Davanti a sé aveva un lucido tecnocrate che non rinuncia a parlare di ambiente, anche se la Royal è stata la prima ad affrontare il tema. Infatti la candidata socialista ha detto che occorre trovare nuove risorse: «metterò in movimento il levriero ecologico, perché penso che è in questa filiera dello sviluppo ecologico ed eco-industriale che la Francia ha dei posti di lavoro da conquistare, certamente molte centinaia di migliaia di posti di lavoro da realizzare in questo campo».

L’altro scontro che ha caratterizzato il dibattito è stato infatti sull’ecologia e il nucleare. Nicolas Sarkozy ha detto che chiederà ai partner europei «che tutti i prodotti puliti abbiano una fiscalità a tasso ridotto. Non è normale che se voglio comprare un’auto che non inquina essa costi più cara di un’auto che inquina. Metteremo la TVA al 5,5% sui prodotti puliti, diminuiremo i prezzi dei prodotti puliti e inciteremo i francesi ad acquistarli. Anche per gli edifici proporrò la TVA a tasso ridotto al 5 % per gli edifici ad alta qualità ambientale. Secondo elemento, trovo scandaloso che si importino in Francia prodotti che vengono da Paesi che non rispettano il protocollo di Kyoto: bisogna creare la carbon tax per riequilibrare la concorrenza con le nostre industrie pulite, perché noi fabbrichiamo prodotti che rispettano il protocollo di Kyoto e facciamo arrivare prodotti che non lo rispettano. Terza cosa, io sostengo la creazione di una tassa sui camion stranieri. La Svizzera ha deciso di non accettare i camion sul suo territorio, la Germania sta per fare la stessa cosa, non ci sono ragioni per recuperare noi tutto il traffico autostradale di camion d’Europa. Riguardo all’ambiente – ha detto Sarkozy – se sarò presidente della Repubblica, confermerò la scelta nucleare. Lei sa, madame, che la Francia produce il 21% di gas serra di meno procapite che la media dei paesi europei? C’è una ragione: abbiamo il nucleare che è un’energia pulita. Dobbiamo sviluppare le energie rinnovabili: l´eolico, anche se non possiamo ricoprire la Francia di eolico, sappiamo che questo pone anche delle questioni per il paesaggio; il solare, i biocarburanti, per i quali ho proposto la defiscalizzazione del 100%».

Per Ségolène Royal «la sfida più importante da affrontare oggi è il riscaldamento planetario che condurrà a conflitti su scala planetaria, come la ricerca di acqua potabile. Vediamo oggi spostamenti di popolazioni nei paesi più poveri e nei paesi più caldi, popoli che sono alla ricerca della sopravvivenza. Andremo verso una crescita delle tensioni se non risolveremo seriamente questa questione del riscaldamento planetario. In questo campo ci sono molti bei discorsi e troppi pochi fatti. Intendo fare della Francia il Paese d’eccellenza ecologica. I nostri progetti sono noti – ha detto la candidata socialista - per l’insieme delle associazioni indipendenti. Il progetto che presento ha avuto una nota di 16 su 20, il vostro di 8 su 20. Io penso, in effetti, che la Francia si rimetta al giusto livello. L´ho sempre detto: credo che sia la volta dei gesti individuali di ciascuno, soprattutto per il risparmio di energia, d´acqua, per una modificazione profonda delle strutture d´aiuto all’agricoltura perché l’agricoltura sostenibile sia vantaggiosa. Ci sono delle filiere di sviluppo industriale da sviluppare, le auto pulite da mettere in movimento. Punto a far sì che le industrie automobilistiche francesi, invece di licenziare come fanno oggi, mettano i loro laboratori di ricerca in comune per creare veicoli puliti in grando di competere su quello che sarà inevitabilmente il mercato mondiale».

Ma sull’energia nucleare, un feticcio energetico francese, le differenze reali sono chiare fin dall´inizio: la candidata socialista non vuole chiudere le centrali, ma nemmeno svilupparne di nuove investendo sulle rinnovabili, e il nuclearista Sarkozy che vuole fare centrali di quarta generazione e venderle anche all’estero.

Domanda: ma ve li immaginate due candidati italiani parlare così chiaramente di questi temi? Anzi, vi immaginate questi temi, tasse sociali, tasse ambientali, ambiente e nucleare, che diventano centrali nel nostro dibattito politico?

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