[23/02/2006] Rifiuti

Riciclare è indispensabile, ma non ci libera da tutti i rifiuti

LIVORNO. Già oggi i 18 milioni di cinesi che abitano a Shangai consumano 140mila tonnellate l’anno tra carta igienica e fazzoletti, prodotti con 300mila tonnellate di legno. Ma cosa succederebbe se la carta igienica si diffondesse anche tra i restanti 1 miliardo e 300mila cinesi che invece attualmente ne fanno ancora pochissimo uso?

L’allarme lo ha annunciato Wang Yuequin, dirigente del consorzio per il commercio della carta di Shangai, perché da qualcosa questa carta dovrebbe essere prodotta. Una parte della soluzione può essere allora la carta riciclata, che in Europa, come ci indica la nuova strategia ambientale sui rifiuti, ammonta al 50% del totale. Ma raccolta differenziata e riciclaggio, vista la quantità di scarti necessaria per produrre carta dai maceri, a loro volta, ci ripropongono circa la metà dei rifiuti processati.

Nel rapporto ambientale 2004 pubblicato dalla Cartiera Lucchese (Lucart) emergono diversi aspetti interessanti per comprendere come funziona il processo produttivo della carta e quali scarti, a sua volta, produce. Un dato che solitamente viene ignorato è che da ogni 100 tonnellate di carta da macero immesso nel processo di disinchiostrazione, si riescono a recuperare 50-55 tonnellate di fibre cellulose per la produzione di nuova carta, ma si producono anche 40-45 tonnellate di fanghi di cartiera e da 3 a 5 tonnellate di scarti di pulper in nessun modo recuperabili.

Lucart dichiara di produrre carta sia utilizzando pura cellulosa (nella misura del 40% del totale), sia maceri (per il restante 60%). Per quanto riguarda la cellulosa vergine, viene estratta senza l’utilizzo di cloro o dei suoi derivati e viene fornita all’azienda da fornitori che adottano tecniche di gestione eco-sostenibile delle foreste, e ciò ha contribuito a far ottenere a Cartiera lucchese le certificazioni Ecolabel e Fsc (Forest stewardship council).

L’utilizzo dei maceri per la produzione della carta assume una particolare valenza ambientale: non solo si evita il taglio di nuovi alberi, ma partendo dai maceri selezionati e/o dalla raccolta differenziata si può arrivare a recuperare una notevole quantità di materiale che altrimenti andrebbe perso con lo smaltimento in discarica. Ovviamente questo trattamento provoca un abbassamento delle rese produttive (quantità di carta prodotta per chilo di materia prima usata) rispetto alla pura cellulosa, producendo un elevato quantitativo di scarti, che oggi si dice che vengono utilizzati per "recuperi ambientali" spesso assai dubbi e di contraddittoria interpretazione normativa.

I principali rifiuti legati al ciclo produttivo derivano proprio dal trattamento dei maceri: in una prima fase viene prodotto il cosiddetto scarto di pulper, che contiene metalli, plastiche e altre sostanze contaminanti presenti nei maceri. Questo, ignorato, "rifiuto da rifiuto" ha come destinazione obbligata lo smaltimento.

Successivamente alla fase di disinchiostrazione dei maceri vengono prodotti i fanghi di cartiera, che contengono cariche minerali e residui di inchiostro. Per dare un´idea quantitativa di questo ignorato "rifiuto da rifiuto", solo nel 2004 e solo dalla Lucart, sono state prodotte 102.941 tonnelate di fanghi di cartiera e 7.891 tonnellate di scarti di pulper. Come dire: le raccolte differenziate e il recupero di materia sono assolutamente indispensabili ma sono lontane anni luce dalla ideologia dell´azzeramento della produzione dei rifiuti.

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