[02/05/2007] Acqua

Siccità, ecco perché la Toscana chiederà lo stato di crisi

LIVORNO. «La Toscana si trova oggi in uno stato di pre-emergenza per quanto riguarda il rischio siccità. Ed è per questo motivo che abbiamo chiesto, insieme a Umbria e Marche, di essere coinvolti nella richiesta di stato di crisi per le regioni del bacino del Po che venerdì il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, sottoporrà al consiglio dei ministri».

Con queste parole il responsabile dell’area Tutela dell’acqua e del territorio della Regione Toscana, Paola Matina, spiega la situazione attuale: «Non siamo certo ai livelli di gravità delle regioni settentrionali – prosegue – ma di sofferenza sicuramente sì, almeno per quanto riguarda la disponibilità di approvvigionamento idropotabile per tutta l’area costiera e meridionale della Toscana. Siamo anche intervenuti con un disegno di legge che è in discussione proprio oggi in consiglio regionale perché il rischio è quello di andare sotto la disponibilità di 100 litri a persona al giorno di media su base annua».

I problemi sono quindi sul servizio acquedottistico pubblico, mentre per il bacino dell’Arno la situazione è meno preoccupante visto che è stato calcolato ad oggi al Bilancino un deficit di appena il 6% rispetto al livello ordinario. «Va invece considerato – prosegue il dirigente della Regione che la scorsa settimana ha partecipato al summit alla Protezione civile - che i punti massimi di consumo sulla costa per le colture irrigue, combaciano con l’aumento vertiginoso dei consumi della popolazione a causa delle presenze turistiche estive. E nella nostra regione costiera, sia la popolazione, sia l’agricoltura e l’industria, si approvvigionano con acqua di falda. Se il governo accetterà la nostra richiesta di stato di crisi supporterà in modo ancor più incisivo il nostro intervento, dandoci l’eventuale possibilità di intervenire successivamente anche con poteri straordinari».

Torna all'archivio