[27/04/2007] Acqua

Crisi idrica, villette e campi da golf

LIVORNO. È di pochi giorni la notizia che nei prossimi mesi potremo avere una emergenza acqua in Italia.
E’ utile ricordare che il tema dell’acqua e dell’energia sono argomenti per cui oggi nel mondo si costruiscono delle guerre per acquisire il controllo di quello che non sono più beni da tutelare e preservare ma merce da controllare e commercializzare.
Le questioni ambientali sono entrate a pieno titolo nelle agende politiche dei governi, un esempio è il rapporto di Sir Nicholas Stern, ex capo economista della Banca Mondiale, realizzato per conto del governo Blair sull’impatto economico dei cambiamenti climatici, pubblicato lo scorso 30 ottobre.
Il documento sostiene che il mondo rischia seriamente di andare incontro ad un collasso economico molto peggiore del 1929.
Il rapporto, ci induce a riflettere sui costi degli interventi per risanare gli effetti della siccità, innalzamento dei livelli dei mari, fenomeni estremi come uragani e inondazioni che nei prossimi decenni rischiano di costare fino al 20% del PIL mondiale.
Il rapporto Stern, presentato dal governo Britannico, è il documento più importante presentato sul futuro da quando Blair è al potere e mette in discussione anche gli ultimi argomenti a sostegno dell’immobilismo e il conseguente atteggiamento di paesi come USA, Cina e India.
In Toscana intorno al consumo dell’acqua escono cifre da capogiro, 250 milioni sono i metri cubi di acqua per uso civile, 332 milioni per uso industriale e quasi 600 milioni per agricoltura e allevamenti.
Diversamente i cambiamenti climatici registrano una riduzione delle piogge di circa il 40% rispetto all’inverno meno piovoso dell’ultimo decennio e un aumento delle temperature di questo ultimo inverno di almeno un grado rispetto agli ultimi 10 anni.
Come associazione ambientalista abbiamo ben chiaro quale sia la portata del problema e su questo abbiamo da anni costruito rapporti e campagne come: Clima e Povertà o Cambio Clima.
Per capire che tutto questo ci riguarda nella nostra provincia stiamo assistendo alla morte del fiume Cecina, all’abbassamento delle falde idriche, a fenomeni di subsidenza, all’avanzare del cuneo salino, all’aumento dell’inquinamento da nitrati nella Val di Cornia e infine sempre nella stessa zona alla presenza del cromo esavalente in alcuni pozzi sparsi a macchia di leopardo.
La nostra riflessione parte da alcune considerazioni:
la prima il limite della programmazione e della strategia, ancora oggi siamo in attesa della nuova legge regionale sui servizi pubblici che ponga anche come obbiettivo quello della tutela del cittadino/utente/consumatore con servizi efficienti;
la seconda l’efficienza delle reti idriche, pochi sono gli investimenti in progetti di riqualificazione della rete mentre sembra più facile richiedere nuove autorizzazioni per le perforazioni di nuovi pozzi;
la terza è legata ai consumi industriali per fare solo un esempio la Solvay consuma più di 18 milioni di metri cubi di acqua ogni anno e da solo non basta il progetto ARETUSA.
In tutta la nostra provincia il peso dell’acqua di falda utilizzato nei processi industriali è ancora elevato a discapito di una politica sul recupero dell’acqua industriale;
la quarta e ultima è il limite della pianificazione urbanistica dove l’intreccio tra pianificazioni e sostenibilità è ancora nominale e non strutturale, in pochi casi troviamo regolamenti edilizi che parlano di efficienza e di fonti rinnovabili, mentre si continua a presentare progetti come quello nel Comune di Collesalvetti che prevede la realizzazione di un campo da golf di ben 18 buche e la possibilità di trasformazione delle case coloniche.
Esiste quasi sempre un legame intrinseco di tutti i progetti con operazioni immobiliari.
Ricordando che il campo da golf previsto nella zona di Nugola, in località Poggio Belvedere, per essere mantenuto richiederà enormi quantità d’acqua visto che piove sempre meno e che non siamo in Scozia.
Ogni campo da golf, tipo medio, a 18 buche secondo stime dell’Associazione Europea del golf, consuma in media 2.000 metri cubi di acqua al giorno. Ovvero ogni 24 ore un percorso si “beve” la stessa quantità d’acqua consumata da un paese di 8.000 persone.
O come il complesso di Chioma, nel Comune di Rosignano, che può essere considerato un altro esempio della sensibilità dei nostri amministratori locali, una collina in cambio di che cosa? Le seconde case non portano alla comunità che magri ritorni economici, in compenso le piscine di cui sono dotate le ville richiedono un consumo d’acqua enorme, oggi quanto mai inopportuno e del tutto insensato visto che sono a poca distanza dal mare.

* Presidente del circolo di Legambiente Livorno

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