[24/04/2007] Parchi

L´inquinamento luminoso aumenta le minacce per i migratori

LIVORNO. Il buio è indispensabile per il sano funzionamento di molti organismi viventi e di interi ecosistemi, per questo occorre sviluppare nuovi strumenti tecnici e legali e misure per ridurre l´inquinamento luminoso ed i suoi effetti sulla biodiversità. E’ questo il messaggio lanciato dal segretariato della convenzione Unep per le specie migratorie (Cms) alla conclusione del congresso internazionale “Starlight”, tenutosi a La Palma sotto l’egida dell’Unesco e del governo regionale delle Canarie, per analizzare le conseguenze e gli effetti dell’inquinamento luminoso sui comportamenti e sulle attività culturali, sociali ed ambientali.

«La vita animale si evolve con i modelli naturali di luce e buio – ha detto Paola Deda, della segreteria Unep/Cms – con il mutamento di queste influenze e modelli si interrompono molte funzioni del comportamento animale». Quindi, l’inquinamento luminoso rappresenta una minaccia crescente per la fauna selvatica in generale e per gli animali migratori in particolare. L´inquinamento luminoso può confondere le rotte e gli spostamenti di animali che usando l´orizzonte e le stelle per orientarsi, altera le interazioni competitive ed i cicli riproduttivi, cambia il normale rapporto predatore-preda ed influenza la psicologia degli animali.

Gli effetti delle fonti luminose artificiali sull’attrazione degli uccelli sono conosciuti fin dal diciannovesimo secolo. I fari, i faci luminosi, le piattaforme hoff-shore di gas e petrolio, le torri per le telecomunicazioni e la radiodiffusione così come le normali luci cittadine, producono ogni giorno nel mondo migliaia di vittime tra gli animali. Ad esempio, il “Fatal awareness programme” attuato a Toronto, in Canada, in 10 anni, ha registrato circa 140 specie di uccelli all’anno tra le vittime degli scontri con fonti luminose, con una valutazione di 100 mila collisioni mortali in America del Nord, molte delle quali riguardano specie a rischio di estinzione.

Lo spiaggiamento degli adulti ed il disorientamento dei piccoli delle tartarughe marine sono un altro dei fenomeni portati dallo sviluppo urbano lungo i litorali. La luce artificiale dei lampioni stradali, delle case o il cielo illuminato delle città, particolarmente nelle notti senza luna, possono disorientare i piccoli di tartaruga e confondere il loro orientamento innato che li porta al mare dopo la schiusa delle uova. A causa dei problemi di orientamento, le giovani tartarughe strisciano nel senso errato e si espongono così alla disidratazione, ai predatori ed alle temperature elevate dopo l´alba.

Oltre gli uccelli e le tartarughe sono minacciati dall’inquinamento luminoso anche alcuni mammiferi, come i pipistrelli, alcuni primati notturni, gli opossum, un certo numero di roditori e marsupiali. Molte di queste specie sono infatti animali crepuscolari e notturni ed è facile da immaginare gli effetti significativi che i cambiamenti nell´illuminazione notturna possono avere su queste specie.

Commentando le possibili soluzioni, Paola Deda ha sottolineato che «intanto è necessaria più ricerca, io credo che la Cms sia in una posizione privilegiata per fornire informazioni e consigli ai governi del Mondo sugli effetti di questo problema crescente e per identificare e si sviluppare le relative soluzioni efficaci, compresi gli strumenti legali, i codici di comportamento, la consapevolezza dell’opinione pubblica e le politiche di conservazione».

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