[24/04/2007] Parchi

Verso la terza conferenza nazionale sulle aree protette

ROMA. Al convegno conclusivo di Park Life, Gaetano Benedetto, vicecapo di gabinetto del ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio, ha dato alcune anticipazioni sulla prossima convocazione della terza Conferenza nazionale delle aree protette che sarà incentrata su un programma nazionale per la biodiversità. Il processo sarà partecipato e dovrà servire a definire il ruolo dei parchi nelle strategie di conservazione.

«I parchi non salveranno il mondo – ha detto Matteo Fusilli, presidente di Federparchi - servono altri impegni, accordi e strumenti, che gli Stati in parte già hanno trovato, con Kyoto ed altri protocolli che ancora devono essere definiti sul contenimento dei consumi energetici e della perdita di biodiversità, l’abbattimento delle emissioni, l’equità nell’uso delle risorse». Ma questi obiettivi non sarebbero nemmeno ipotizzabili senza l’esistenza di aree protette.

Secondo Fusilli «l’Italia è il Paese che può sfruttare in massima misura questi benefici. Per la sua collocazione geografica che, come è noto, la espone maggiormente alle conseguenze dei mutamenti in corso. Per la sua particolare conformazione territoriale, che le conferisce quella ricchezza di ecosistemi e ambienti che la fanno tesoro di biodiversità ma anche di identità locali, di culture e tradizioni che, tutte, devono essere salvaguardate pena un impoverimento snaturante del nostro modo di essere. Per la triste storia di incuria, abbandono e degrado che ha interessato nei decenni il suo territorio: le aree urbane, le coste, tanti versanti e preziose zone interne. Per la consuetudine di diffusa illegalità, spesso di aggressiva criminalità, che ha corroso, insieme alla coscienza civile, parti cospicue di territorio che hanno tanto bisogno di riscatto».

Ma per i parchi occorre «una politica condivisa, alla quale concorrano tutte le istituzioni e le forze in campo. Non può certo ripetersi l’esperienza della seconda Conferenza, con le regioni e le autonomie assenti dal dibattito e dall’impegno» Per il presidente di Federparchi «la terza Conferenza o sarà “per il sistema” o sarà inutile. Ci piacerebbe contribuire direttamente all’organizzazione del confronto e della discussione su temi ben definiti. Uno dovrebbe essere l’acqua. Come strutturare le competenze, gli studi, le azioni di conservazione dei parchi per la migliore gestione di questo bene fondamentale. Dalle grandi riserve - i ghiacciai e le falde - alle sorgenti, alle zone umide, ai torrenti, ai fiumi e agli invasi; alla pressione antropica sulle sponde, alla qualità delle immissioni, ai prelievi e agli usi, al risparmio, al conferimento di sostanze da parte dei corsi d’acqua al mare, alle condizioni del mare e delle coste».

Secondo la Federparchi le parole chiave della Conferenza «dovrebbero essere poche ma fondamentali: sviluppo locale, educazione alla sostenibilità, paesaggio, identità e partecipazione, ricerca, ed altre ancora. Per affrontare le questioni vere sulle quali si cimentano i parchi e dalle quali il complesso della nostra società può ricavare il contributo necessario. Allo scopo di stabilire, per ciascuna di queste questioni, un piano d’azione pluriennale, che contenga obiettivi, responsabilità, scadenze, aggiornamenti normativi, strumentazioni operative, sistemi di valutazione dei risultati».

E Fusilli chiede «una Conferenza di poca propaganda, nessuna retorica e tanta sostanza» e riassume impegni e obiettivi: «riconoscimento del ruolo del sistema delle aree protette; definizione degli obiettivi di medio periodo per la loro attività; programmazione delle loro azioni nei campi nevralgici della conservazione e della costruzione di una diversa qualità dello sviluppo; integrazione di questa programmazione in quella generale delle istituzioni.

Ad una simile Conferenza si può guardare davvero con speranza. Anche perché sarà più semplice fare scaturire da una siffatta impostazione le altre e più pratiche soluzioni a problemi già più volte evidenziati e che riguardano sostanzialmente la collaborazione tra le istituzioni, la governance, l’organizzazione degli enti, il loro funzionamento».

Federparchi non intende stare a guardare: « é passato quasi un anno dall’insediamento di questo Governo. Gli impegni che esso ha assunto devono presto tradursi in atti. Abbiamo apprezzato l’accelerazione di queste settimane – conclude Fusilli - Ci auguriamo che sia il segnale che ora si marcerà speditamente all’avvio del processo per l’organizzazione della terza Conferenza».

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