[24/04/2007] Consumo

Fao: «Una riforma delle politiche commerciali sui biocarburanti e il petrolio attenuerà la povertà».

ROMA. Le politiche commerciali agricole e l’ incidenza dei biocarburanti e del prezzo del petrolio sul commercio internazionale dei prodotti agricoli figurano all’ordine del giorno della sessantaseiesima sessione del Comitato dei prodotti dell´Organizzazione delle Nazioni Unite per l´alimentazione e l´agricoltura (Fao) che chiede di procedere ad una riforma commerciale di questo settore.

«Una riforma delle politiche commerciali può contribuire allo sviluppo così come all’attenuazione della povertà e della fame – ha detto David Harcharik, vice-direttore generale della Fao – se permette un sistema equo e basato sul mercato, riducendo le barriere commerciali e le sovvenzioni generatrici di distorsioni. La dichiarazione delle Nazioni Unite per il Millennio si è impegnata a mettere in opera un sistema di scambi aperti, equi, fondati su delle regole, prevedibili e non discriminatorie e le negoziazioni commerciali multilaterali sono il miglior modo di pervenirvi».

Se è vero che il costo internazionale di molti prodotti agricoli di base è in rialzo sotto l’effetto del gioco dell’offerta e della domanda, è anche vero che ci sono nuovi fattori che spiegano questi aumenti, in particolare la crescita rapida dell’economia cinese e indiana, così come il rialzo del prezzo del petrolio che ha riportato ad un ritorno di interesse per le piante utilizzabili per realizzare biocarburanti.

Tuttavia, la tendenza a lungo termine resta orientata al ribasso e la Fao prevede forti fluttuazioni a breve termine, malgrado gli attuali rialzi.

Il Comitato dei prodotti della Fao deve analizzare gli ultimi sviluppi sul fronte dei negoziati commerciali multilaterali a seguito della ripresa del Ciclo di Doha sotto il patrocinio dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).

A questo riguardo, la Fao sottolinea la necessità di «mettere in campo degli strumenti effettivi per calmare le apprensioni di certi Paesi in via di sviluppo che temono le ricadute di una liberalizzazione più grande del commercio».

In un recente rapporto, la Fao ha sottolineato che la riforma della politica commerciale non è la panacea, dei guadagni di una più estesa liberalizzazione degli scambi commerciali i Paesi in via di sviluppo non ne guadagneranno tutti in maniera uguale, delle disparità potranno ugualmente esserci in alcuni paesi presi individualmente.

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