[20/04/2007] Aria

La Norvegia vuole essere il primo Paese “carbon neutral”

LIVORNO. La Norvegia punta a diventare il primo paese ad emissioni zero 2050. «La Norvegia sarà il primo paese al mondo a prendere un impegno così concreto» ha detto il primo ministro laburista Jens Stoltenberg (Nella foto), ed ha invitando altre nazioni ricche a seguire l’esempio norvegese.

La Norvegia, il terzo esportatore mondiale di petrolio e gas, si impegnerà a sviluppare l’energia eolica e solare, anche con investimenti nei Paesi poveri. Per Stoltenberg le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte del 30% entro il 2020, il 10% in più del già ambizioso 20% fissato dall´Unione Europea di cui la Norvegia non fa parte.

La Norvegia punta subito a far scendere del 10% le sue emissioni, ben al di sotto sotto del tetto previsto dal protocollo di Kyoto, 1% di aumento entro il 2008 2012 rispetto alle emissioni del 1990. Certamente il Paese scandinavo può affrontare con tranquillità la questione energetica, dall’alto dei suoi giacimenti off-shore di petrolio e gas e per la grande disponibilità di energia energia idroelettrica. Ma il governo interpreta la grande preoccupazione dell’opinione pubblica norvegese per il riscaldamento climatico e Stoltenberg sottolinea che «l´effetto serra è il nostro problema ambientale più pericoloso» con uno sguardo rivolto non solo in casa propria, ma anche allo come scioglimento dello strato di ghiaccio permanente in Siberia, al declino della foresta pluviale in Amazzonia, all’espansione dei deserti.

Nel 2005 le emissioni di gas serra dalla Norvegia erano superiori dell’8,5rispetto ai livelli del 1990 in 2005, 54 milioni di tonnellate, aumentate dalle emissioni dalle piattaforme offshore di gas e petrolio che secondo Greenpeace sarebbero di 500 milione tonnellate equivalenti di CO2. Le emissioni pro-capite sono di circa 11 tonnellate, quasi tre volte la media mondiale.

Nell´ambito del programma 2050 per far diventare la Norvegia “carbon neutral”, le emissioni nazionali dovranno essere compensate con l’acquisto di quote di emissioni sui mercati internazionali e la Norvegia ha già investito in aiuti all’India ed alla Cina per spostare la produzione di energia dal carbone e petrolio alll’eolico e al solare.

Ma Greenpeace non è del tutto d’accordo, per gli ambientalisti la Norvegia dovrebbe fare più nel proprio Paese piuttosto che usare le sue ricchezze petrolifere per «comprare l’uscita dal problema».

Il primo ministro Stoltenberg risponde che «la Norvegia desidera essere una forza attiva nella ricerca di un nuovo accordo obbligatorio per il di clima» dopo il 2012.

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