[19/04/2007] Urbanistica

Realacci: La legge sui piccoli comuni scommessa per un futuro più sostenibile

LIVORNO. La camera ha approvato dopo un anno dalla sua presentazione (28 aprile 2006) il testo unificato della proposta di legge “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comini compresi nelle aree protette”
«E’ stato un percorso lungo, ma un grande traguardo che racchiude in se tanti mondi e tante realtà presenti sul territorio italiano. Una scommessa per il futuro dell’Italia che gioca sulle potenzialità dei piccoli comuni, sulle loro ricchezze culturali, ambientali e territoriali».
Queste sono state le parole di Ermete Realacci, padre della proposta, il giorno dopo l’approvazione in Parlamento, parole che lasciano trapelare la soddisfazione e la contentezza.
«L’approvazione in parlamento della proposta è una grande conquista attesa non solo dai sindaci dei piccoli comuni, ma anche da altre realtà non istituzionali come le cooperative agricole artigianali operanti sul territorio».
La legge si presenta dunque come una risposta alle esigenze delle realtà dei piccoli comuni che hanno voglia di crescere e di trovare una nuova dimensione dello sviluppo locale e globale ispirata ai principi di tutela e valorizzazione del territorio
La finalità di tale iniziativa, come si legge nello stesso art.1 del Ddl è quella di promuovere le attività economiche, sociali, culturali ed ambientali e di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale attraverso l’adozione di misure in favore dei cittadini e delle attività economiche del territorio. Il disposto si prefigge, inoltre, di valorizzare e riqualificare le aree protette attraverso misure volte a favorire interventi di recupero dei centri storici e dei nuclei abitativi rurali in essi compresi.
E tutto ciò è possibile attraverso la delineazione di misure per il sostegno dei piccoli comuni e alle attività economiche, agricole, commerciali ed artigianali secondo norme coerenti con la peculiarità dei territori dei piccoli comuni che potranno rappresentare un investimento per il rilancio sociale ed economico e per la valorizzazione del patrimonio ambientale e storico-culturale di queste aree.
Un tentativo, dunque di dare valore alle potenzialità dei piccoli comuni, di dar voce alle loro esigenze e necessità in conformità a quanto affermato dal principio di sussidiarietà e differenziazione introdotto nella riforma costituzionale del titolo V. Un tentativo volto a fare delle attività antropiche agricole ed artigianali, strumenti di mantenimento e tutela dello stesso territorio, ma anche di strumenti volti alla incentivazione dello sviluppo sostenibile.

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