[22/02/2006] Rifiuti

Raee, la Cdc anticipa la norma europea e riutilizza il 94% dei prodotti a fine vita

Nel 2005 sono stati ritirati dalla Cdc di Fornacette circa 60 tonnellate di Raee (rifiuti e apparecchiature elettriche ed elettroniche, pari a oltre 22.300 prodotti informatici. Un risultato non certo enorme in termini assoluti, ma che conferma comunque l’efficacia dell’azione intrapresa da Cdc in seno al progetto Ecodigitale, che di fatto anticipa l’entrata in vigore dalla Direttiva Comunitaria 2002/96/.

La direttiva, recepita dall’ordinamento italiano nel 2005, prevede in particolare per i produttori di finanziare lo smaltimento dei rifiuti hi-tech relativi alle proprie produzioni, cioè raccolta, stoccaggio, trasporto, recupero ed eventuale riciclaggio, mentre per i rivenditori l’obbligo di ritirare gratuitamente il vecchio prodotto all’atto dell’acquisto da parte del cliente di quello nuovo.

A Flavio Catelani, direttore Qualità, ambiente, assistenza tecnica e customer service di Cdc, chiediamo di spiegare al filosofia che sta alla base del progetto Ecodigitale.
«Il sistema ecodigitale va al di là della normativa Raee che imporrà tra qualche mese ai rivenditori di ritirare i prodotti interi a fine vita. Noi infatti vogliamo essere ancora più vicini al cliente, quindi ritiriamo gratuitamente anche prodotti sfusi, hard disk, floppy, schede madri, ma lo facciamo anche senza obbligo dell’acquisto. Chiunque può venire in uno dei nostri punti vendita e consegnare il prodotto a fine vita».

Le prospettive di raccolta per il 2006 quali sono?
«Sicuramente molte ampie, perché abbiamo raccolto 30 tonnellate solo nell’ultimo trimestre del 2005. Quindi c’è da aspettarsi che la raccolta dei Raee continui a crescere sensibilmente».

A chi vengono inviati i Raee e da chi vengono recuperati?
«Cdc ha accordi con partner qualificati e certificati, che ritirano i prodotti a fine vita e fanno subito un test in nome della Cdc, per decidere se avviarli al riutilizzo oppure se destinarli agli impianti di smaltimento. Solo come Computer discount abbiamo oltre 200 punti vendita in tutta Italia e quindi anche i nostri partner che recuperano questi materiali variano da zona a zona. Comunque mi sembra significativo il fatto che abbiamo avviato al riutilizzo il 94% dei prodotti allungando loro la vita».

Cosa si intende esattamente per riutilizzo?
«Che il 94% dei prodotti viene ricontrollato, risistemato e quindi reintrodotto nel mercato degli hobbysti. Mentre soltanto un 6% diventa rifiuto vero e proprio e portato nei luoghi deputati allo smaltimento finale».

La direttiva prevede la costituzione di consorzi volontari per il recupero dei Raee. Intendete aderirvi?
«Per ora riusciamo a sopperire da soli alla raccolta, insieme ai nostri partner. Ma è inevitabile che la quantità di questi prodotti a fine vita continui ad aumentare, quindi in futuro pensiamo sicuramente di aderire, anche perché esistono già diversi soggetti ben organizzati. Tra l’altro noi stiamo partecipando al progetto pilota ecoR’it, sistema collettivo per la gestione dei rifiuti IT da apparecchiature elettriche ed elettroniche , sia di utenze domestiche che di utenti professionali. ecoR’it è un progetto realizzato da Ecoqual’It, il consorzio nazionale uso, qualità, smaltimento apparecchiature IT, di cui siamo soci dal luglio 2004».

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