[17/04/2007] Energia

Eolico offshore in Molise, la Regione sempre più convinta del no

LIVORNO. «Le linee guida per il piano energetico regionale sono già state presentate in giunta e verranno approvate a fine aprile: prevedono che non si possano costruire in mare impianti eolici off-shore». Lo ha detto oggi a RaiUtile il sottosegretario alla presidenza della Regione Molise, Antonio Incollingo, nel corso di una diretta dedicata al progetto dell’impianto eolico off-shore da realizzare in Molise, a largo della costa di Termoli (Campobasso).

Ospite della trasmissione anche Vincenzo Greco, sindaco di Termoli, che ha rifiutato la proposta proveniente dalla società realizzatrice del progetto dell’eolico off-shore, proposta che consiste nell’offerta di royalties agli Enti locali della Regione per un totale di 83 milioni di euro in 50 anni.

«Questa proposta – ha detto Vincenzo Greco, sindaco di Termoli, che ha rifiutato la proposta della società realizzatrice del progetto che consiste nell’offerta di royalties agli Enti locali della Regione per un totale di 83 milioni di euro in 50 anni - rappresenta la consapevolezza che si sta defraudando un territorio. Ribadisco il mio no all’impianto eolico offshore che arrecherebbe danni a turismo, pesca e navigazione in tutta l’area interessata».

La lotta all’eolico in Molise ha anche un altro obiettivo, contro il quale è intervenuto, sempre a Rai Utile, Adriano La Regina, presidente dell’Istituto nazionale archeologia e storia dell’arte: «La costruzione di un impianto eolico vicino all’area archeologica di Saepinum sarebbe devastante. E la stessa cosa vale anche per le spiagge di Petacciato, in provincia di Campobasso. Il danno in questo caso c’e’, perché si tratta della violazione di un paesaggio storico».

Presenti al dibattito anche l’assessore al Turismo della Regione, Franco Giorgio Marinelli e il direttore regionale dei Beni Culturali del Molise, Francesco Scoppola: «Lancio un appello – ha detto l’assessore Marinelli – e chiedo a La Regina e Scoppola di vigilare sul comune di Pietrabbondante (Isernia), che ha fatto richiesta di installare 13 torri eoliche, perché si tratterebbe di uno scempio».

«Le persone che vogliono difendere questi luoghi – ha risposto Scoppola - spesso non hanno la forza di impedire la costruzione degli impianti. Quindi, propongo dei tavoli di concertazione per concordare con gli operatori dove localizzare gli impianti per l’eolico, salvando gli utili che da questi derivano per i comuni».

Con la prossima approvazione, stando alle parole di Incollingo, delle linee guida regionali che vieteranno di fatto la costruzione in mare di impianti eolici off-shore, il progetto tanto osteggiato anche dal ministro Di Pietro andrà probabilmente nel dimenticatoio. Assieme a diversi altri. Il protocollo di Kyoto e i sui limiti restano lontani e con loro gli obiettivi dello Stato di produzione da fonti rinnovabili. No al nucleare, no al carbone, no all’eolico, no al fotovoltaico. E qualcuno dirà: «Ma lì di fronte a quelle belle spiagge del Molise proprio non si potevano vedere quelle brutte pale eoliche. Ma l’eolico è una cosa buona, ci mancherebbe. Facciamolo un po’ più in là…». E così di più in là, in più in là si arriva in Spagna o in Germania, ma lì a farlo ci hanno già pensato da sé…

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