[22/02/2006] Consumo

Cento (Verdi): «Sugli inceneritori opzione zero per i prossimi dieci anni»

ROMA. Dopo Realacci (Margherita), Sentinelli (Rifondazione), e Vigni (Ds), greenreport intervista un esponente dei Verdi sull’impostazione dell’Unione in materia di ambiente. E’ Paolo Cento (nella foto), deputato del partito del «Sole che ride».
Nel programma dell’Unione sulla Legge Delega Ambientale c’è la previsione di una revisione dei punti più controversi ma non di una sua abolizione come chiedono gli ambientalisti. Perché?
«Noi verdi abbiamo proposto la cancellazione totale della legge delega. Il punto di equilibrio trovato, del resto largamente condiviso, era la scrittura della parola “revisione”, anche per evitare di infarcire il programma dell’Unione di abrogazioni di norme. Sarebbero 110 i provvedimenti approvati dal governo di centrodestra da cancellare. Noi verdi insisteremo su un punto: che la struttura della legge sia radicalmente cambiata. E’ una norma pericolosa, che rallenta i controlli e introduce la deregulation in particolare sui rifiuti».

Nel programma si prevede una liberalizzazione dei servizi e ciò è anche contenuto nella legge delega che prevede per i rifiuti, entro sei mesi dall´entrata in vigore, che gli ATO affidino la gestione attraverso gare pubbliche. Fra programma e legge non sembra vi sia distonia su questo punto. Che cosa ne pensa?
«Bisognerà avere la capacità di sciogliere questa contraddizione, che ancora non è stata sciolta. Per farlo credo sia necessario, alle prossime elezioni politiche, un successo dei Verdi chiaro e inequivocabile. Noi sosteniamo che non possa esserci alcun processo di liberalizzazione sulle questioni che riguardano acqua e rifiuti. Diversa è la questione delle forme di gestione, ma tutto deve avvenire sempre sotto il controllo pubblico. Rifiuti e acqua sono i due capisaldi di una politica ambientale seria ed il programma dell’Unione è la cornice entro cui ci muoveremo. Però voglio ribadirlo: sostenendo i Verdi sarà più facile impostare politiche ambientali di tutela».

Nel programma si privilegia la riduzione il recupero ed il riuso dei materiali. Ciò è nella gerarchia sia del decreto Ronchi, che nella attuale legge delega, che nella normativa europea. Non si fa minimamente riferimento al recupero energetico dai rifiuti (che invece è contenuto nel Ronchi, nella normativa europea e nella Legge Delega): è una scelta o una omissione?
«Noi abbiamo già detto che la legge Ronchi va cambiata. E’ una legge che ha introdotto cose buone, ma ha un limite: aver dato via libera agli inceneritori contro i quali si battono in ogni parte del paese comitati di cittadini che vanno sostenuti. Noi siamo per l’opzione zero sugli inceneritori da qui a dieci anni. I rifiuti si riciclano, non vanno bruciati».

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