[16/04/2007] Parchi

Porti, sostenibilità ambientale e turismo

LIVORNO. Fioriscono le proposte di porti e porticcioli turistici lungo la costa toscana, con una concentrazione notevole sulla costa livornese che si affaccia sulle isole dell’Arcipelago. Il Corriere della Sera si è occupato oggi della possibile sparizione del paradiso dei surfisti toscani che potrebbe essere causata dalla realizzazione di due progetti di porticcioli a Lillatro, mentre il porto di Cala dei Medici è ancora contestato. Intanto il Comune di Piombino sta definendo le sue proposte e sembra che almeno due porti turistici verranno fuori anche in quell’area.

Il master plan della Regione ha assunto la portualità come un elemento dello sviluppo costiero e gli appetiti e i progetti non mancano, tutti invocano la sostenibilità ed il minimo impatto ambientale, ma non sempre i progetti corrispondono alle intenzioni e le preoccupazioni aumentano, soprattutto nell’Arcipelago toscano che sembra la destinazione naturale di un diportismo giornaliero mordi e fuggi che usa già oggi la costa toscana come rampa di lancio verso le isole.

E’ strano che si faccia un santuario internazionale dei cetacei, si pensi alla realizzazione di aree marine protette nell’Arcipelago toscano, alle Secche della Meloria, all’Uccellina ed alle Formiche di Grosseto, che si andranno a sommare alle zone di protezione a mare già esistenti a Capraia, Gorgona, Pianosa, Montecristo e Giannutri, ed intanto si corra dietro ad una domanda crescente di posti barca senza vedere che questo solleva un problema di sostenibilità, non solo per la costa interessata da nuove costruzioni ed ampliamenti, ma anche per queste protezioni a mare che hanno la necessità di disciplinare una fruizione giornaliera disordinata e con un forte impatto sull’ambiente e nessuna ricaduta economica sulle isole.

Particolarmente allarmati per questa situazione sono anche gli operatori turistici dell’Arcipelago, a cominciare dagli albergatori che rappresentano la principale forza economica dell’Elba. «Siamo molto preoccupati per queste notizie – dice Mauro Antonini, presidente dell’Associazione albergatori dell’Elba che comprende 300 attività – d’agosto e nei fine settimana estivi davanti ad alcuni tratti di costa elbana si vedono arrivare centinaia di barche, sembra di essere allo sbarco in Normandia. E’ chiaro che questo traffico nautico va regolamentato, che non si può continuare a permettere di scaricare a mare e di arare i fondali con le ancore».

Quindi siete contro i porti turistici?
«Siamo per porti regolamentati, dove ci sia l’obbligo di bunkeraggio delle acque di scarico, mentre tropo spesso si viene davanti ad una magnifica spiaggia elbana, si fa il bagno, si scarica a mare tutto e si torna nei porti sul continente».

E di tutti questi progetti che sono previsti davanti all’Arcipelago che ne pensa?
«Per il turismo elbano sono sempre più pericolosi. Noi viviamo di mare pulito e di ambiente, di tranquillità. Se si faranno davvero tutti i posti barca previsti è naturale che l’Elba e le altre isole diventeranno ancora più di oggi l’obiettivo, la boa di giro di troppe imbarcazioni e già oggi abbiamo molti problemi nel rapporto tra balneazione e ancoraggio delle barche da diporto troppo vicino alle spiagge».

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