[21/02/2006] Rifiuti

Gli ecoalberghi elbani vogliono la raccolta differenziata

PORTOFERRAIO (Livorno). Buoni i risultati presentati nell’assemblea annuale dei 27 ecoalberghi e dei due ecocampeggi elbani aderenti all’ecolabel Legambiente turismo: ormai tutti hanno raggiunto il 50% di lampade a basso consumo nelle strutture (con previsioni di superare il 60% nel 2006), i riduttori di flusso per risparmiare acqua sono diffusi in tutte le strutture che forniscono alla clientela anche piatti tipici, si usano carta e cartucce toner riciclate, ai clienti è offerta la colazione biologica (e in alcuni casi sono state abolite anche le monodose), piatti tipici, vino biologico ed acqua minerale solo in bottiglie di vetro. Ma gli ecoalberghi sono diventati anche centri di informazione ambientale: spazi per la lettura di pubblicazioni scientifiche e divulgative, orari e biglietti dei trasporti pubblici, percorsi trekking e mountain bike, valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio e visite guidate. Ma i titolari degli ecoalberghi denunciano uno scarso interesse dei comuni alla lotta ai rumori molesti (la lamentela in testa alla classifica delle proteste degli ospiti degli ecoalberghi) e soprattutto una necessità: quella dell´avvio di una vera raccolta differenziata. «Noi siamo pronti – ha detto Mauro Antonini presidente dell’Associazione albergatori elbani – ma da parte delle amministrazioni pubbliche non viene nessuna iniziativa concreta. In questa situazione non siamo in grado di rispettare uno dei maggiori impegni che abbiamo sottoscritto aderendo a Legambiente turismo».

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