[10/04/2007] Consumo

Buone pratiche dal made in Italy

LIVORNO. Tre imprese importanti nel panorama del made in Italy come le Fonti di Vinadio, la Scotti e la Valfrutta sollevano la testa dignitosamente sul fronte dello sviluppo sostenibile.

Mentre Fonti di Vinadio investe su innovazioni di prodotto lanciando sul mercato (nelle prossime settimane) la bottiglia biodegradabile per l’acqua Sant’Anna, realizzata interamente in mais, che si smaltisce in 80 giorni e che riduce del 50% le emissioni di CO2 rispetto al tradizionale pet; la Scotti e la Valfrutta investono sul fronte dell’efficienza energetica.

La Valfrutta invece utilizza per la sua produzione solo energia rinnovabile, nello specifico energia eolica prodotta nel sito pugliese della provincia di Foggia nell’area dei monti della Daunia. Ed il prodotto così ottenuto è certificato e garantito dal Cesi (Centro elettronico sperimentale italiano): ha un marchio dal quale è possibile da parte del consumatore, testare l’utilizzo nella sua produzione di energia verde.

«Il progetto energia rinnovabile 100% realizzato per Valfrutta – afferma Maurizio Gardini, presidente di Conserve Italia – è l’ulteriore conferma di un forte e costante impegno di Conserve Italia nella produzione sostenibile e coinvolge un brand da sempre espressione di naturalità, rispetto ambientale, produzione ecocompatibile, valori etici, attenzione al contesto anche sociale nel quale si opera e quindi al consumatore».

Diversa la scelta operata da Scotti (riso), che già oggi riutilizza il 40% degli scarti di produzione da cui ricava energia elettrica che impiega nel proprio ciclo produttivo o che rivende ad altre aziende. L’azienda si è dotata di una centrale a biomasse e ne ha in progetto altre due.

In ogni caso tre esempi che testimoniano come gli “attori” del mercato possano fare scelte in cui sostenibilità e ritorno economico non confliggono.

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