[10/04/2007] Urbanistica

Decostruire per fermare le emergenze ambientali

SAN VINCENZO (Livorno). Domani alle 17 nella sala delle esposizioni di piazza Mischi a San Vincenzo si terrà un incontro pubblico organizzato da Legambiente e Wwf «Le emergenze ambientali del nostro territorio: erosione della spiaggia, escavazioni, modificazioni del paesaggio ed eccessiva cementificazione potranno dare sviluppo?».

All’iniziativa, che parte da problemi locali che sono però facilmente allaergabili su scala perlomeno nazionale, partecipa anche Sebastiano Venneri responsabile mare della direzione nazionale di Legambiente, al quale chiediamo di cosa si tratta.

«E’ quello che può sembrare l’ennesimo appuntamento sulla vicenda del porto di San Vincenzo – dice Venneri – ma la novità è che si comincia a parlare di decostruzione. Dopo le nostre denunce, gli allarmi e le previsioni che purtroppo si sono rvelate giuste, i nodi sembrano essere venuti al pettine. Il porto ha prodotto gravi problemi sulla fascia costiera».

Che significa decostruzione?
«Bisognerà cominciare a prendere confidenza con questo termine e con una ipotesi di questa natura, forse è la prima volta in Italia che si propone di eliminare almeno una parte di quanto si è realizzato per rimediare ad un danno evidente. A parte naturalmente gli “ecomostri” come Punta Perotti che non sono strutture portuali».

Perché, ci sono altre esperienze di questo tipo?
«Pratiche di questo tipo sono già state avviate all’estero, penso soprattutto alla Spagna, alle Baleari, dove già da alcuni anni sono state avviate demolizioni di strade ed opere a mare, ma anche in altri paesi dove si è preso atto che per fermare il danno bisognava intervenire su quanto costruito».

Ma parlerete solo di porto?
«No, poi c’è tutta la vicenda della Val di Cornia, quello di San Vincenzo è un pezzo dei tanti oltraggi che ha subito la Val di Cornia. Un allarme che noi abbiamo già lanciato in tempi non sospetti, ora sembra che ci siano solo i comitati a difendere il paesaggio toscano. Legambiente da tempo si batte per la salvaguardia e contro gli scempi a San Vincenzo, Rimigliano, alle Cave di Campiglia. Proprio per le cave di Campiglia nei prossimi giorni abbiamo in calendario un’altra iniziativa e stiamo valutando di chiedere la procedura di infrazione al Bruxelles».

Perché tutta questa attenzione sulla Val di Cornia?
«L’attenzione c’è anche all’Elba, a Monticchiello, nel resto della Toscana, ma in Val di Cornia ci sembra che alcuni amministratori considerino superata un’esperienza fatta di tutela del territorio e valorizzazione dei parchi».

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