[10/04/2007] Parchi

Aree protette, biodiversità e riscaldamento globale

LIVORNO. Uno studio recentemente pubblicato su “Frontiers in environment and ecology” dimostra che i parchi e le aree protette possono svolgere un ruolo importante nella riduzione della perdita di biodiversità dovuta al riscaldamento globale. La ricerca spiega che gli sforzi per la conservazione sono un fattore essenziale per le specie animali e vegetali nel riuscire a sopravvivere ai cambiamenti climatici in corso.

Le estinzioni dovute al clima che cambia non sono inevitabili e nuove aree protette possono ridurre notevolmente il rischio di estinzione e rarefazione che numerose specie stanno affrontando: i parchi sono una delle più efficaci contromisure per combattere l’estinzione di massa, uno strumento che può essere approntato immediatamente.

Applicando gli strumenti di pianificazione e di conservazione e una sofisticata modellistica di distribuzione delle specie in Messico, nella regione floristica del Capo in Sudafrica e nell’Europa occidentale, l’equipe internazionale di ricercatori di “Frontiers in environment and ecology” ha verificato la necessità di altre aree protette alla luce degli spostamenti previsti per numerose specie a causa del cambiamento di clima. Infatti, le zone protette esistenti salvaguardano gli habitat di molte specie, ma con il cambiamento del clima saranno necessarie zone protette in più per seguire le specie nei loro spostamenti e coprire una maggiore gamma di habitats e specie.

Quindi la realizzazione di nuove aree protette può essere una strategia importante per la conservazione, un’azione certamente più efficace e meno costosa che l´inerzia o l´agire in ritardo.

Secondo lo studio i costi varierebbero notevolmente a seconda delle tre regioni del mondo studiate, in nessuna delle quali sarebbe comunque possibile raggiungere completamente tutti gli obiettivi di conservazione di flora e fauna, perderemo comunque piante ed animali unici e preziosi, anche con una moderata variazione del cambiamento climatico. Quindi le azioni di mitigazione del riscaldamento globale e la stabilizzazione dei gas serra in atmosfera devono andare di pari passo con l’istituzione di nuove aree protette per difendere la biodiversità.

Ed occorre far presto, perché secondo i ricercatori gli sforzi di conservazione degli habitat diventeranno sempre più difficili se il cambiamento climatico avanzerà.
Nuove aree protette a mare ed a terra sono sempre più necessarie, ma rischiano di essere sopraffatte se non verranno affiancate dal rispetto e dall’implementazioni di accordi per la riduzione dei gas climalteranti come il Protocollo di Kyoto.

Secondo lo studio, entro il 2050 molte specie del Messico, del Sudafrica e dell’Europa occidentale potrebbero non raggiungere l’obiettivo minimo della sopravvivenza se la CO2 in atmosfera sarà ancora il doppio dei livelli pre-industriali, questo potrebbe già essere troppo anche per la capacità di un sistema di aree protette migliorato e in rete di salvaguardare la biodiversità.

I parchi sono sempre più necessari, ma nessuna strategia di conservazione può fronteggiare l’estinzione di massa che si annuncia se il riscaldamento globale e il cambiamento climatico continuano ai ritmi attuali.

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