[06/04/2007] Energia

Ue: informazione e comunicazione per le energie alternative

LIVORNO. Abbiamo già scritto che l’Unione Europea intende portare al 20% la quota delle energie rinnovabili entro il 2020, in modo tale da contribuire alla riduzione di emissioni di gas serra in atmosfera. Per incentivare gli stati membri alla produzione di energia rinnovabile, la Commissione europea fornisce un servizio interattivo online Pvgis (Photovoltaic geographical information system), che consente il calcolo del potenziale energetico producibile nelle diverse regioni europee. Il sistema interattivo è costituito inoltre da una mappa geografica delle regioni europee e da numerose informazioni sullo sviluppo della tecnologia fotovoltaica, fra cui le cifre sulla quota di tale tecnologia nel consumo totale nazionale di energia elettrica in ciascuno stato membro, dati di ricerca aggiornati sull’energia fotovoltaica e link utili sulle tecnologie fotovoltaiche disponibili sul mercato.

Attraverso la mappa è possibile vedere e capire quali siano le potenzialità del territorio italiano: caratteristiche geo-fisiche quasi ottimali in particolare nel sud Italia, ma non sfruttate a pieno o come si dovrebbe per giungere agli obiettivi prefissati. Nella realtà nazionale nonostante sia avviato uno sviluppo nei settori dell’eolico, del biogas e del biodiesel, l’utilizzo del fotovoltaico per produrre energia elettrica è carente o quasi assente. A parere della Commissione Ue parecchi fattori contribuiscono a tale situazione: incertezze normative, restrizioni amministrative derivate da un sistema complesso di procedure di autorizzazione a livello locale, esistenza di barriere finanziarie che rendono molto elevati i costi di connessione alle reti di distribuzione dell’energia.

La Commissione fa anche qualcosa in più, sempre nell’intento di spingere gli Stati membri dell’Europa verso il fotovoltaico e per superare le problematiche interne degli Stati: contribuisce alla formazione di una piattaforma tecnologica per l’elaborazione di un programma di ricerca strategica che affronta le principali questione di ricerca e sviluppo tecnologico nel settore.

Si parte dal presupposto che l’incentivazione alla ricerca sia una delle attività necessarie e fondamentali per incrementare la produzione di energia rinnovabile e che solo attraverso l’integrazione della ricerca e della informazione corretta si possa giungere a risultati soddisfacenti o quanto meno a una presa di coscienza delle problematiche legate all’utilizzo di energie non rinnovabili. L’Ue dunque, ribadisce indirettamente l’importanza di un’adeguata informazione e comunicazione volta agli Stati diretti interessati, ma anche ai cittadini in quanto parti attive sul territorio aventi un ruolo fondamentale nel governo dello stesso.

Torna all'archivio