[04/04/2007] Energia

Civitavecchia: Grillo e Della Seta insieme contro il carbone

ROMA. Lo sciopero della fame del movimento no coke di Tarquinia contro la centrale a carbone è arrivato al settimo giorno e la loro salute comincia a destare preoccupazioni, ma nella sala del consiglio comunale occupata è arrivato anche il sostegno morale di due personaggi che spesso si trovano su opposte barricate dell’ambientalismo: il comico Beppe Grillo ed il presidente di Legambiente Roberto Della Seta.

Grillo è stato accolto come una star e si è proposto come strumento per far diventare nazionale la protesta contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga. «Sono io – ha detto - che vi ringrazio per la vostra battaglia, siete voi gli eroi - mostri di questo secolo».
Musica per le orecchie dei no coke che dicono di voler continuare la loro lotta finché «la politica si metterà a correre per recuperare il tempo perso in questi anni, perché siamo stufi di politici che vengono a fare la passerella ad assicurarci il loro sostegno ma poi dicono di non poter fare nulla, mentre i lavori vanno avanti e la centrale inizierà a funzionare tra pochi mesi, nel 2008».

Legambiente partecipa allo sciopero della fame contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia e nell’incontro di oggi, Della Seta, alcuni componenti della segreteria nazionale e il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, hanno espresso la loro solidarietà al movimento No-Coke e all’Associazione medici per l’ambiente.

«Chi si sta battendo a Tarquinia e Civitavecchia contro il carbone porta avanti anche una battaglia globale contro i mutamenti climatici che stanno già colpendo la salute dei cittadini e l’economia – ha detto il presidente di Legambiente - Ad avere un approccio nimby sono invece l’Enel e i livelli politico istituzionali che hanno autorizzato e sostengono la riconversione a carbone in nome del proprio interesse egoistico, calpestando quello generale. Tutta la segreteria di Legambiente è oggi in sciopero della fame per affermare insieme ai comitati No coke, ai Medici per l’ambiente e ai cittadini, che il carbone è una scelta sbagliata. Attendiamo ora che le istituzioni rispondano, ricordando che una politica a favore del carbone, la fonte fossile che genera le più alte emissioni specifiche di CO2, è semplicemente nefasta per il futuro energetico e ambientale del nostro Paese».

Secondo gli ambientalisti, se la centrale di Torre Valdaliga Nord sarà riconvertita a carbone si emetteranno in atmosfera 9.700.000 tonnellate annue di Co2 per produrre 2.000 MW. Con il gas invece le emissioni prodotte si ridurrebbero a meno della metà, circa 4.084.210 tonnellate.

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