[04/04/2007] Comunicati

Tutti d´accordo: Il pil è ormai inadeguato, via alla contabilità ambientale

FIRENZE. Al di la delle soluzioni proposte, tutti i partecipanti al seminario “Indicatori di qualità e benessere: itinerari di ricerca in Toscana”, sono stati d’accordo nel ritenere oggi la crescita del prodotto interno lordo (pil), indicatore ancora usato per valutare lo sviluppo economico di un Paese, inadeguato a fornire informazioni attendibili sulla sostenibilità di un´economia.

In sostanza non regge l’equiparazione tra benessere e Pil dato che molte attività che accrescono il Pil, come gli ingorghi di traffico, diminuiscono il benessere, mentre altre attività che il benessere lo accrescono non vengono prese in considerazione nei conti economici. «Bisogna introdurre indicatori complessi di sostenibilità- afferma Enzo Tiezzi del dipartimento di Scienze e tecnologie chimiche e dei biosistemi dell’università di Siena - che rispettino il primo e secondo principio della termodinamica. Siamo indietro in Italia ma intanto il ministero dell’economia ha istituito una commissione, di cui io faccio parte, per cercare degli indicatori di contabilità ambientale».

Il tema è rappresentato dalla carenza di risorse o meglio dallo squilibrio oggettivo della distribuzione di risorse, dalla percezione soggettiva di tale squilibrio, ricondotta poi ad un ambito territoriale dove i livelli tecnici, politici ed istituzionali devono prendere decisioni per rendere competitivi i territori ed accompagnare i cambiamenti degli stili di vita. E’ questa la complessità che deve essere “misurata” con indicatori che abbiano valenza comunicativa dei processi.

La Regione Toscana come riportato da Elena Calistri del dipartimento Politiche territoriali e ambientali, «sta rivedendo il sistema di reporting ambientale e territoriale e si stanno elaborando indicatori che valutino le politiche ambientali in sede programmatica e di efficacia degli effetti. Ciò tenendo conto dell’intreccio economia-ambiente in una valutazione integrata. Intanto sono stati messi a punto set di indicatori per monitorare piani e programmi, dal Prs al Dpef, ed i loro effetti attesi e «nel Pit si fa riferimento alla contabilità ambientale, per ora in modo generico, ma entro sei mesi dall’approvazione dovrebbero uscire delle linee guida. E questa - conclude Calistri - non è sfida di poco conto».

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