[02/04/2007] Rifiuti

Scarichi in mare, in vigore la direttiva Ue per far pagare chi inquina

LIVORNO. E’ entrata in vigore per tutti e 27 gli Stati membri dell’Unione europea la legislazione sugli scarichi illeciti in mare, adottata nel 2005. L’Europa dispone così finalmente di un sistema di sanzioni sufficientemente dissuasive per prevenire e combattere più efficacemente l’inquinamento marino. Gli scarichi illeciti in mare sono una realtà quotidiana e rappresentano una delle priorità per l’Ue. La direttiva 2005/35 riguarda l’inquinamento causato dalle navi e l´introduzione di sanzioni in caso d’infrazioni, in conformità con il diritto internazionale, per poter infliggere sanzioni a tutti coloro, capitani, armatori, noleggiatori, società di certificazione, che saranno riconosciuti colpevoli d’aver causato o aver contribuito a causare un inquinamento illegale intenzionalmente o per negligenza grave.

La direttiva riguarda gli scarichi in tutte le zone marittime, compreso l’alto mare, è applicabile a tutte le navi che fanno scalo nei porti dell’Unione Europea, qualunque sia la loro stazza. La direttiva prevede una cooperazione tra gli stati membri per la condivisione dei dati sugli scarichi e per l’elaborazione di metodologie che permettano d’attribuire uno scarico inquinante ad una particolare nave. L’Agenzia europea per la sicurezza marittima aiuterà la Commissione e gli Stati membri a questo riguardo.

«Gli scarichi illegali e le negligenze gravi – ha detto Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione europea e commissario per i trasporti – devono essere combattuti ad ogni costo: la minaccia di sanzioni aiuterà a proteggere le nostre coste. Non possiamo tollerare più a lungo gli inquinamenti intenzionali e le negligenze gravi di una minoranza di sfruttatori che sporcano l’immagine dell’industria marittima». I nuovi livelli minimi per le sanzioni finanziarie applicabili a sono una moltiplicazione per 10 rispetto a quanto era finora previsto da certi Stati membri.

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