[30/03/2007] Comunicati

Global warming, anche in Usa si pensa alle conseguenze per il sud del mondo

LIVORNO. In Massachusetts ai cambiamenti climatici sembrano crederci davvero e soprattutto alla necessità di prendere concreti provvedimenti. Ieri a Cambridge – si legge su B Globe - è stato lanciato un piano da 70 milioni di dollari per il risparmio energetico. Nei prossimi cinque anni, tutti i locali delle università, gli esercizi commerciali e gli edifici residenziali verranno messi sotto osservazione dai tecnici del comune per individuare eventuali dispersioni di energia. I proprietari di case e negozi che dovranno fare dei lavori riceveranno un prestito a interessi bassissimi per pagare gli interventi necessari, dalla sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a risparmio energetico, ai nuovi impianti di isolamento o di condizionamento.

Ma in America c’è ancora però chi si domanda quali saranno i disastri provocati dai cambiamenti climatici non tanto sull’ambiente quanto sull’economia. «Tutti si domandano quali saranno le conseguenze per l´ambiente. Perché non ci chiediamo invece come cambierà la distribuzione di denaro e di potere?» scrive infatti Greg Easterbrook sull´Atlantic Monthly (un mensile in edicola ad aprile). Il suo obiettivo non è negare gli effetti negativi del cambiamento climatico, ma prendere in considerazione tutti gli aspetti del problema allargando il campo a riflessioni di carattere economico e politico.

Uno dei primi problemi che l’autore dell’articolo si pone, riguarda la disponibilità di spazio in cui vivere e il valore economico che assumeranno a quel punto alcuni territori rispetto ad altri. «Osservando il pianeta è facile ipotizzare che l´emisfero boreale – dove i continenti sono più estesi da est a ovest che non da nord a sud – sarà quello dove si vivrà meglio».

Quindi, deduce l’autore dell’articolo, il valore economico di terre come l´Alaska, il Canada, la Groenlandia, la Russia e la Scandinavia aumenterà notevolmente. Ma questo comporterà un ulteriore vantaggio proprio per le popolazioni che abitano il nord, del pianeta, storicamente privilegiate rispetto a quelle del sud del mondo. Con un aggravio delle diseguaglianze nella distribuzione di ricchezza e con un inasprimento dei conflitti per il possesso delle terre fertili. Finalmente anche in America si cominciano ad intravedere segnali della consapevolezza del problema.

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