[27/03/2007] Rifiuti

Amianto, viene prima il risarcimento o la bonifica?

LIVORNO. L’amianto è un killer silenzioso che solo tra il 2001 e il 2006 ha ucciso in Italia, dati Inail, 619 persone. Tutte per tumore dovuto proprio all´esposizione all’amianto. Per tanti che muoiono ce ne sono almeno altrettanti che si ammalano e che necessitano di cure. Su questo punto i sindacati hanno lavorato e lavorano alacremente da anni con il giusto obiettivo di far ottenere i benefici di legge a tutti coloro che sono stati esposti. L’ultima iniziativa in Toscana è quella di Piombino dove Fim, Fiom e Uilm hanno scritto una lettera aperta al ministro del lavoro, Cesare Damiano.

«Purtroppo – si legge - questi problemi si stanno aggravando sempre di più. I tempi lunghi nel presentare le perizie, i difformi giudizi espressi dai giudici e l’atteggiamento dell’Inps che sistematicamente ricorre in appello e utilizza qualunque appiglio per vanificare il diritto alla pensione dei lavoratori, stanno creando grossi problemi sociali. Crediamo che questo rappresenti un’ingiustizia nei confronti dei lavoratori e che questi atteggiamenti creino malessere, sfiducia e disorientamento. Per questo auspichiamo un intervento».

La questione è assai importante e la battaglia più che condivisibile. Anche perché il problema non è solo aiutare le persone che si sono ammalate e risarcire quelle che sono state esposte al rischio. Ma evitare che ciò si ripeta per non arrivare sempre a danno fatto o presunto. E per questo, contemporaneamente ai risarcimenti, servono le bonifiche. Le fabbriche, infatti, sono ancora in larga parte piene di amianto. Bisognerà o no porre mano a questa situazione o si vuole ripercorrere le strade sbagliate del passato? Il sindacato potrebbe quindi farsi sentire anche su questo, in modo che il problema lo si tenti di risolvere a monte?

Lo abbiamo chiesto a Luciano Gabrielli, segretario generale Fiom Piombino, ma anche dalle poche parole spese sulla questione da Gabrielli si evince che l’attenzione in generale resta molto più alta sul risarcimento danni che sul resto. Ma ciò crediamo significhi affrontare in modo parziale il problema e soprattutto non dare garanzie affinché si interrompa la striscia di malattie e morte che l’amianto tragicamente si porta da anni con sé.

«E’ certo che bisogna tenere alta l’attenzione anche sul problema delle bonifiche oltre a quello dei risarcimenti danni - risponde Gabrielli - Ma c’è già una legge. Quindi basta applicare la legge. Il sindacato comunque si muove anche su questo: quando in una fabbrica l’amianto spolvera si chiama una ditta specializzata che interviene e mette a posto».

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