[26/03/2007] Aria

Smog, i risultati intermedi del progetto Patos

FIRENZE. Il Pm10 secondario, quello prodotto non in loco ma altrove, costituisce dal 30 al 50% della massa totale di particelle misurate, mentre le attività umane, tra cui traffico e riscaldamento, producono fino al 30-45% del totale. La frazione attribuibile a fenomeni naturali, come lo spray marino, i pollini e la sabbia del deserto, arriva al 10-15%.

Sono alcuni dei dati forniti oggi dall’assessore all’ambiente Marino Artusa e che sono stati raccolti all’interno del progetto Patos. Si tratta dei risultati intermedi delle analisi chimico-fisiche del particolato da settembre 2005 a marzo 2006 in sette siti scelti per la loro rappresentatività e collocati a Arezzo, Capannori, Livorno, Prato, Grosseto e Firenze. I risultati conclusivi saranno illustrati nel corso del prossimo autunno.

Il progetto, promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con le Università di Firenze e Pisa, l´Arpat, il Lamma, l´Istituto superiore di sanità e la Techne-Consulting, ha l´obiettivo di raccogliere e elaborare dei dati scientificamente rigorosi e affidabili sulla natura chimica del Pm10 e quindi sulla pericolosità per la salute, sulle fonti di emissione potenziali, naturali e antropiche e sull´influenza delle condizioni meteorologiche.

«La qualità dell´aria – ha detto Artusa - è fondamentale per la qualità della vita e per la tutela della salute. Per questo la Regione Toscana ha avviato da tempo un percorso in cui si colloca anche il progetto Patos (che sta per Particolato atmosferico in Toscana), che ci offre conoscenze fondamentali sul Pm10, anticipa le rilevazioni sul Pm2,5 e ci dà una mano per dare delle certezze ai cittadini».

«I comuni - ha detto ancora l´assessore - che attraverso i Piani di azione comunale saranno i soggetti attuatori del piano regionale di risanamento e mantenimento, avranno peraltro la possibilità di conoscere le fonti dei livelli di Pm10 misurati e di agire in modo circostanziato nella scelta degli interventi. Il progetto dovrà continuare occupandosi in particolare anche del Pm 2,5 per i noti problemi igienico-sanitari ad esso connessi».

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